L’avventura continua…

  Il ritorno

  dei MILORDS

      scritto da Raffaele Brignone, detto Antonio

Raffaele Brignone  - 1968 Raffaele Brignone  - 2006

Seconda parte dal 2004 al 2006.

 

 


 

Note sull’autore e la famiglia Brignone.

Sono nato a Tripoli di Libia, il nove luglio del 1948 , terzo figlio ed unico maschio della famiglia, dal matrimonio tra Rosario Brignone e Vita Ricotta, uniti in matrimonio nel 1942, mentre Tripoli veniva bombardata.

1942 - Rosario e Vita sposi

Mio padre, Rosario, è nato a Lampedusa nel 1911 dal matrimonio tra Raffaele Brignone e Giuseppina D'Amore. Purtroppo mio nonno Raffaele, rimase vedovo molto presto. L'anno dopo nonno  Raffaele , quando mio padre  Rosario aveva appena diciotto mesi, decise di emigrare in Libia, portando con sè tutti quattro figli, tre maschi ed una femmina.  Nel 1912, dopo il conflitto italo-turco e la seguente annessione della Libia, ex colonia turca, all’Italia , i Brignone furono tra le prime famiglie italiane a stabilirsi in Libia.  Mia madre, Vita Ricotta, è nata a Tunisi da genitori italiani.  I suoi genitori Luciano Ricotta e Teresa Girolamo, nati anche loro a Tunisi, erano figli d’emigranti siciliani. Nonno Raffaele, dopo essere giunto in Libia, iniziò un’attività di lavorazione del legno. Nel suo laboratorio , situato nella città vecchia vicino alla Chiesa di Santa Maria degli Angeli, venivano trasformati  tronchi di legno in tavole ed assi per l’edilizia e la produzione d’arredi. Tale laboratorio, nel dopo guerra, venne ristrutturato e convertito in una chiesa ortodossa. I figli, Salvatore, Vincenzo e Rosario compirono i loro studi presso la vicina scuola dei Fratelli Cristiani. Terminato il conflitto della seconda guerra mondiale, nonno Raffaele con i figli Salvatore, Vincenzo e Gina, tutti sposati a Tripoli, tornarono in Italia, solo Rosario volle restare a Tripoli. Mio padre, che commerciava  in mobili,  fu il primo italiano residente Libia ad iniziare l’importazione di prodotti del legno, mobili ed accessori italiani. Per questa intraprendente e coraggiosa iniziativa la sua azienda fu premiata ed insignita dall’Ambasciata italiana col  titolo  di – "Premiato Mobilificio di Rosario Brignone" .

Raffaele e Rosario allo stadio

Vado all’asilo e faccio la primina presso le Suore Giuseppine nella Città Vecchia. Frequento le  scuole elementari e medie presso l’Istituto dei Fratelli Cristiani, ove ricevo ogni anno premi al merito di studio. Nel 1968 mi  diplomo come geometra presso l’istituto G. Marconi.  Lo studio non mi interessa molto; studiare il minimo ed ottenere un voto sufficiente è  stato il mio approccio alla scuola. Lo sport, la musica, sono cose che mi attraggono di più, ( vedi, il primo diario –The Milords - in cui racconto la mia avventura nel mondo musicale tripolino).

Organizzare feste ed animarle è un’altra delle mie prerogative. Per questo vengo molto ricercato tra i giovani della comunità italiana di Tripoli, negli anni ‘60. Nel 1967 sono tra gli organizzatori del primo ed unico sciopero studentesco della storia dei giovani studenti italiani in Libia. In quel anno venne organizzato un corteo di protesta per la riforma scolastica, anche in seguito agli avvenimenti rivoluzionari degli studenti in Italia e in Europa. Il corteo fu interrotto dall’intervento della polizia poco prima di arrivare all’Ambasciata italiana, dove una delegazione di studenti avrebbe richiesto udienza all’ambasciatore e spiegato i motivi della protesta. L’intervento della polizia mise fine alla manifestazione non autorizzata e vietata dalle leggi locali per i cittadini stranieri. Grazie alla mediazione delle autorità consolari e dell’ambasciata non ci furono conseguenze punitive. Dopo essere tornato in Italia ed essermi impiegato all'INPS,  ho svolto l’attività di sindacalista, in un sindacato apolitico dal 1980 e 2004, intraprendendo  una carriera che mi ha portato alla carica di segretario provinciale poi a quella di responsabile regionale ed infine per un decennio consigliere nazionale.

Raffaele, ma alcuni, mi chiamano Antonio, perché ?  Il motivo è che nel nostro meridione è tradizione chiamare il primo nascituro maschio con il nome del proprio padre. Papà Rosario ebbe due femmine come prime figlie ed il suo desiderio di tramandare il nome di suo padre al primo nato, fu deluso. Durante la terza gravidanza di mia madre , se il nascituro fosse stato maschio, mio padre si ripromise di chiamarlo Raffaele ,come il nonno. Mia madre Vita, devotissima  a San Antonio, durante la sua terza gravidanza fece un voto.  Se il parto avesse avuto un buon esito avrebbe chiamato suo figlio, Antonio. In quel periodo la mortalità tra nascituri erano alquanto elevata e non era raro avere difficoltà nel parto.  Non appena io nacqui (maschio finalmente!) , Papà Rosario,  al colmo della felicità, corse in Comune per denunciare la mia nascita e dando come nome quello di suo padre, Raffaele. Tornato a casa informò la moglie dell’avvenuta registrazione della nascita e che il nome registrato era stato Raffaele. Mia madre lo informò del suo voto fatto a Sant'Antonio. La soluzione-compromesso fu che il bimbo fu battezzato con il nome di Antonio Raffaele e all’anagrafe al nome di Raffaele fu aggiunto Antonio. In casa tutti mi chiamavano Antonio, o Nini, come tutti gli amici più intimi ed i parenti. Con la scuola venne fuori il nome ufficiale, Raffaele. I compagni di scuola che non frequentavano casa Brignone, mi chiamavano Raffaele mentre quelli più intimi che frequentavo anche la casa Brignone, Antonio.

1954 - I coniugi Brignone con i figli, Teresa, Raffaele-Antonio e  Giuseppina (Nuccia)

 

Prefazione.

Nel mio precedente diario, raccontando la mia storia nel mondo della musica tripolina, descrissi, come alcuni componenti del gruppo musicale “The Milords”, dopo ben 36 anni, si incontrarono e si rividero grazie alla certosina e costante opera di ricerca dell’amico Roberto Mione.

Raccontai così l’avvenimento:

‘’  …QUANDO  UNA  TELEFONATA  NON  TI  CAMBIA  LA  VITA,

MA  TE  LA  FA  RIVIVERE… ’’

 

2  dicembre  2004

Squilla il telefono di casa, non il solito rumore, ma un suono particolare, diverso dal solito… forse solo la mia fantasia.

- Pronto ?  - Pronto, parlo con Raffaele Brignone?

- Si, sono io.

- Raffaele di Tripoli ?

- Si…

- Suonavi la chitarra ?

- Si, proprio quel Raffaele !

- Sai chi sono ?

- A dire il vero, non ti riconosco, anche se la tua voce mi è familiare.

- Sono Roberto, Roberto Mione, ti ricordi di me ?

- Come potrei non ricordarti caro Roberto! Chitarra solista e mancino dei  Milordsche piacere sentirti, come stai ?

- Sto bene, e tu? Senti, dopodomani sabato 4 dicembre mi incontrerò a Roma con altri due amici che conosci, Maurizio Mormile ed Enzo Trapani, te li ricordi ?

- Caro Roberto, sei sempre stata una persona speciale per me e mi ricordo molto bene di tutti voi amici della nostra adolescenza. Sentirti è una gioia immensa e sarei felicissimo di rivedere te, Enzo e Maurizio…

…Ci vediamo a Roma ?…Ma come hai fatto a ritrovarmi ?

- Devi sapere che un tripolino, Paolo Cason, ha un sito internet, www.paolocason.it, e su questo sito molti tripolini scrivono e comunicano tra loro, anche da Israele…sfogliando le pagine del sito, ho visto una foto del nostro complesso, The Milords , e chiedendo ad amici, ho saputo che risiedi a Pesaro…sulle pagine bianche on-line ho trovato il tuo recapito telefonico e così ho fatto anche per altri amici e componenti del gruppo…quindi ho aperto la caccia ai Milords.

- Bravo Roberto, stai portando a termine un progetto che da diverso tempo mi proponevo di realizzare. Bravo, anzi bravissimo

- Ciao, un abbraccio.

- Ciao, a sabato.                                     …

 

4 Dicembre 2004

Venerdì 3 dicembre, parto per Roma. Non avendo provveduto per tempo a prenotare un albergo a Roma, sono ospitato da mia sorella Nuccia, che vive a Casal Palocco. Nel pomeriggio chiamo Enzo, il quale vivendo in zona Eur, mi da un appuntamento per la mattina successiva alla stazione della metropolitana del Palasport. Il 4 dicembre, mi reco all’appuntamento stabilito, poco prima di giungere sul posto riconosco Enzo che mi attende. La mia prima impressione fu:

 – Come è cambiato, ha tutti i capelli bianchi!-.

Ma quasi immediatamente sentii una vocina dentro di me che diceva: – Ti sei visto allo specchio? Come sei cambiato tu, anche gli altri sono cambiati. Il tempo è passato per tutti.

Mi avvicino ad Enzo il quale m i riconosce immediatamente, e, dopo i vari come stai ed abbracci mi annuncia che di lì a poco dovrebbe arrivare Roberto da Bergamo. Con lui e Maurizio, ha fissato un appuntamento al binario 10 della Stazione Termini. Questo binario continuerà ed essere luogo di appuntamenti per gli amici Milords , nei successivi loro incontri. Con la metropolitana raggiungiamo la stazione ed appostati sul marciapiede del binario 10 attendiamo l’arrivo di Roberto proveniente da Bergamo e di Maurizio dalla vicina Monte Rotondo.      Quel sabato del dicembre 2004 fu un’altra tappa fondamentale per il ritorno dei Milords. Rivedersi dopo un così lungo tempo e scoprire che la vera amicizia anche se non alimentata ogni giorno, non cessa di essere quel sentimento vero e disinteressato, sorgente alla quale ogni uomo si disseta senza essere mai sazio, di tutto ciò che essa può dare e continua a dare ogni giorno e ogni istante della vita. La rivoluzione del settembre del 1969, non aveva cancellato questo grande, immenso sentimento.

I sentimenti, gli ideali e le passioni, non possono essere messi  sotto sequestro o confiscati,  continuano ad albergare nel nostro animo, nulla e nessuno può vanificarli!

Eravamo tutti felici, pieni d’entusiasmo per quel avvenimento, inconsapevoli che quel giorno sarebbe stato la prima tappa di una nuova avventura, il ritorno dei Milords. 

 

Roma 4 Dicembre 2004
In un bar in Piazza dell'Esquilino
Raffaele Brignone, Enzo Trapani,
Maurizio Mormile e Roberto Mione
Roberto Mione ed Ugo Balistreri Balistreri, Brignone e Carlo Mione

 

Nel 1968 eravamo così

 

Come sei bella Roma cantava R. Rascel.

Passeggiando per Roma quel giorno, Roma    sembrava ancor più bella, era bellissima. Ospitava quattro ex ragazzi amici del tempo passato uniti dalla musica e dai trascorsi musicali  a Tripoli. Una lunga passeggiata per le vie del centro e giunti davanti alla chiesa di Santa Maria Maggiore, nell’antistante piazza dell’Esquilino, notammo un piccolo bar con tavolini posti all’aperto. Decidemmo di fare lì una sosta e continuare la nostra chiacchierata. Quel piccolo bar, diverrà un altro punto di ritrovo nei successivi incontri tra gli amici Milords Per rinverdire i ricordi dei momenti trascorsi nel gruppo musicale, avevamo portato fotografie, stampe di articoli apparsi sul giornale di Tripoli, io il mio album fotografico dei miei trascorsi musicali, una delle poche cose che ero riuscito a portare via al mio rientro in Italia. Maurizio dimostrò di essere stato il più previdente di tutti noi, infatti, ad un certo punto disse: – Voi avete vecchie fotografie, e quelle le ho anch’io, ma, non vi ho mai detto che quando entrai nel gruppo dei Milords, iniziai a scrivere il diario di tutto ciò che riguardava il complesso, gli avvenimenti e le mie performance. Dicendo questo, prese e mostrò una cartellina rilegata con una striscia di plastica che teneva ferma una serie di fogli protocollo a quadretti scritti a mano.

Il Diario di Maurizio, copia dell’originale del 1967.

La cartellina iniziò a fare il giro del tavolino, con un frenetico passa mano al limite del litigio, tutti noi eravamo più che curiosi di leggere il diario di Maurizio, il quale mise fine al contendere, dimostrando ancora una volta di essere il più previdente.  - State calmi - ci disse, -ne ho alcune copie! Immersi nella lettura del diario di Maurizio, si commentavano i vari avvenimenti descritti, dopo poco tempo, memore della mia trascorsa figura di leader del gruppo, proposi: - fatemi avere tutto il materiale fotografico o ritagli di giornale riguardanti il nostro gruppo che avete conservato. Partendo dal diario di Maurizio, potrò raccontare la storia musicale del nostro complesso e farne il nostro diario. Nacque così il primo embrione del diario The Milords, diario che ho stampato in un centinaio di copie per gli amici e che grazie alla sua pubblicazione nel notiziario degli ex allievi La Salle di Tripoli, l’OASI, ha fatto il giro del mondo, ora è anche on-line su http://www.ernandes.net/brignone/milords/copertina.htm  nel sito internet  di Domenico Ernandes, che ringrazio per avermi ospitato nella sua homepage, dove altri amici potranno leggere la nostra storia.

 Eravamo quattro amici al bar, come canta Gino Paoli nella sua canzone, ma noi non volevano cambiare il mondo, il nostro scopo era soltanto il ritrovarsi, ricordare i momenti trascorsi facendo musica per il nostro piacere ed il piacere del pubblico che ci seguiva. Chiacchierando, ridendo, scherzando, il pensiero va agli assenti del gruppo:

Antonio Morreale, il batterista, Ugo Balistreri, il primo bassista della formazione 1967/68, Bruno Isidoro, che lo aveva sostituito, Stellario (Uccio) Genovese, tastierista subentrato al mio posto dopo la mia partenza per il servizio militare e Marisa Milani, unica e prima ragazza a Tripoli ad inserirsi in un gruppo musicale.  Le domande sono rivolte a Roberto Mione, grande motore di ricerca. Il suo lavoro attraverso internet con le pagine bianche, telefonando ad amici e conoscenti, aveva reso possibile il nostro incontro.

- Antonio Morreale, vive a Siracusa, è direttore di banca, ho il suo indirizzo e numero di telefono, ci siamo già sentiti-.

Io avevo incontrato Antonio a Siracusa in un raduno La Salle, a stento ci eravamo riconosciuti.

- Ugo Balisteri vive a Soligo, in provincia di Treviso, anche lui lavora in banca e anche con lui mi sono sentito telefonicamente -.

-Uccio Genovese, vive a Piacenza ed è il direttore delle Poste Ferrovia, con lui sono in collegamento internet e telefonico-.

-Ho sentito anche Marisa Milani, vive a Rubano in provincia di Padova, ci sentiamo telefonicamente -.

- Di Bruno Isidoro, so che vive in Inghilterra, ma non ho recapiti, ho il numero telefonico della sorella che vive in Sicilia, quanto prima la chiamerò per avere notizie di Bruno-.

Il grande ed  encomiabile lavoro di Roberto Mione stava dando i suoi frutti.

 

Alla ricerca dell’introvabile amico

Bruno Isidoro - 1968

Bruno Isidoro - 2005

Roberto, come promesso, continua la sua ricerca per ritrovare l’amico Bruno Isidoro, ed i suoi tentativi sono coronati da successo. Bruno, vive a Londra, ha una sua impresa di ristrutturazione e trasformazione di immobili. Roberto e Bruno si sentono telefonicamente.  Con grande gioia, Bruno si rende disponibile per un incontro in Italia con gli altri ex ragazzi del gruppo nel mese di maggio del 2005.

22 Maggio 2005.

Nel mese di maggio del 2005, dopo circa cinque mesi dal primo incontro, si organizza un secondo incontro Roma. Da Bergamo arriva Roberto, da Soligo Ugo, da Londra Bruno, io arrivo da Pesaro, Maurizio ed Enzo sono di casa.

L’incontro ed i festeggiamenti con Bruno Isidoro al bar di Piazza Esquilino.            Bruno, Raffa e Roberto.

Carlo Mione, fratello di Roberto, residente a Roma, si rende gentilmente disponibile ad accompagnarci con la sua auto durante i nostri spostamenti. Non trovando camere libere presso gli alberghi di Roma, sono alloggiato in un albergo ad Ostia. Mancano all’appello Antonio Morreale, troppo preso dai suoi impegni di direttore di banca, Uccio Genovese, anche lui assente per motivi di lavoro e Marisa Milani, impegnata sul fronte familiare ed il lavoro fuori casa. Tutti i presenti si ritrovano quindi ad Ostia, e questa città balneare del litorale romano, vedrà consolidarsi l’idea del ritorno dei Milords sul palcoscenico.

 

OSTIA -  22 Maggio 2005

      I Milords con la loro guida Carlo Mione

Bruno Isidoro, Maurizio Mormile, Carlo Mione, Ugo Balisteri,
Raffaele Brignone, Enzo Trapani e Roberto Mione

I Milords sul lungomare di Ostia

Roberto Mione, Enzo Trapani, Bruno Isidoro, Ugo Balisteri e Raffaele Brignone Maurizio Mormile, Raffaele Brignone, Carlo e  Roberto Mione, Ugo Balistreri, Bruno Isidoro e Enzo Trapani

Enzo Trapani, Bruno Isidoro, Ugo Balisteri, Raffaele Brignone e Roberto Mione

Maurizio Mormile, Raffaele Brignone, Ugo Balistreri, Enzo Trapani, Bruno Isidoro e Roberto Mione

Roberto Mione, il mancino,chitarra solista e Raffaele Brignone, chitarra ritmica, mimano i vecchi tempi quando suonavano insieme nel gruppo.

Enzo e Maurizio, le due voci.
Bruno ed Ugo, le due chitarre basso che si sono alternate nel gruppo.
 
Cantante Chitarra basso
1968 - Maurizio Mormile 1968 - Ugo Balistreri
2005 - Maurizio Mormile 2005 - Ugo Balistreri

Enzo  Trapani ed il suo sogno nel cassetto.

1968 - Enzo Trapani 2005 - Enzo Trapani 2006 - Enzo Trapani realizza  il suo sogno

Dopo una lunga passeggiata sul lungomare di Ostia, decidemmo di pranzare nel ristorante dell’albergo dove avevo trovato alloggio. Il cameriere che ci serviva era un ragazzo egiziano. Enzo coglie l’occasione per sfoderare le sue nozioni di lingua araba e declama una poesia in arabo. Durante il pranzo si ricordano i momenti in cui i Milords si esibivano nei vari locali tripolini. Evocando i ricordi, l’estroverso Enzo lancia una proposta, il suo sogno nel cassetto, tornare ad esibirsi in pubblico con il gruppo, malgrado siano trascorsi 36 anni dall’ultima apparizione dei Milords a Tripoli. 

-Cosa ne pensi Raffa ? 

Alla domanda di Enzo, tutti mi guardano attendendo la mia risposta, come a vecchi tempi, quando molto indegnamente guidavo il gruppo.

Maurizio scrisse nel suo diario:

Esce Raffa che va a fare il militare in Italia, e con lui esce la mente del gruppo, quello che ci aveva guidati sino ad ora al successo.

Allora eravamo dei ragazzini, ora, nonostante il tempo trascorso, gli amici continuavamo a dimostrare la loro fiducia nei miei confronti. Gli anni e le esperienze della vita mi hanno cambiato molto, prima di prendere una qualsiasi decisione vedo i problemi, le difficoltà a realizzare un qualsiasi progetto. Forse sono divenuto pessimista. E questo mio pessimismo mi porta ad analizzare la decisione da prendere, pormi le eventuali difficoltà che potrebbero sorgere, cercare di risolverle e poi decidere.

- Amico mio carissimo, la tua è una bellissima idea - risposi - ma, a mio avviso di non facile realizzazione, se tutti noi abitassimo nella stessa città, tutto sarebbe molto più semplice, ma nella nostra situazione, abitando tutti in città diverse, Bruno all’estero, come si fa a rimettere insieme il gruppo. Questo è il primo problema.

Secondo problema - Dove e quando esibirci.

Terzo problema, io, come ben sapete, non sono in grado di tornare a suonare, posso solo rendermi disponibile a darvi una mano, ma escludo il mio coinvolgimento come chitarrista -.

Bruno Isidoro con il suo piglio da guascone, intercalando parole inglesi all’italiano, interviene immediatamente: - No problem !… prepariamo singolarmente una ventina di pezzi concordati insieme, poi basta rivederci da qualche parte e provare insieme. I brani che non vengono bene li eliminiamo e teniamo per buoni solo quelli che provando ci soddisfano, in quella occasione si potrebbe provare a preparare anche qualcos’altro... It's so simple!

Aggiunge Enzo: - Io avevo pensato di proporre a Paolo Cason, di ospitarci in uno dei suoi incontri annuali per il cuscus con gli amici, oltre al pranzo potrà proporre una serata con musica.  Cosa ne pensate?

Roberto aggiunge: - Sono in contatto con altri amici che suonavano e cantavano a Tripoli, si potrebbe proporre anche a loro di partecipare ; avere un pomeriggio con il ritorno della musica anni  60’ con cantanti e complessi di Tripoli.

Ora dovremo organizzarci tra di noi.  La proposta di Bruno mi sembra buona, proviamoci! Siamo tutti d’accordo?-

La risposta è un coro di   Sì ! e si brinda all’avvenimento.

I Milords tenteranno di tornare sulla ribalta.

In quel momento, non so perché, mi viene in mente quel bellissimo film musicale dal titolo  "The Blues Brothers“, anche loro dovevano rimettere insieme la band, uno di loro, come Enzo Trapani aveva visto la luce. 

I Milords ad Ostia, sembrano guardare lontano, illuminati forse, dalla luce vista da Enzo.     

Abbandonato il mio pessimismo e con il piglio militaresco, appreso alla scuola militare, intervengo:  -Amici, ora pensiamo a come organizzarci. Io credo che i brani da preparare debbano essere scelti da Maurizio ed Enzo, che sono le voci del gruppo. Ugo e Bruno, suonando entrambi la chitarra basso, si alterneranno nei vari brani ; saranno loro a decidere quali brani  eseguire. Roberto, tu penserai a  contattare Uccio e Antonio su quello che si sta preparando e farai da tramite fra tutti i componenti.  Quando avrete pronti i brani concordati vi inviterò tutti ad Urbino Lì i miei figli, Lucio e Raffaela,  gestiscono una trattoria con music-pub e collaborano con un gruppo di amici alla gestione della sala prove del Comune di Urbino.  Vedremo come e se vi siete preparati -.

Il music-pub di Urbino

 

Enzo, entrando nel ristorante dell'albergo, aveva notato una locandina che reclamizzava la possibilità di avere una sala per feste e ricevimenti, quindi mi disse:

 - Raffa chiediamo di vedere questa sala. Qui si ha la possibilità di alloggiare, il ristorante è buono. Se anche la sala fosse adatta alle nostre esigenze si potrebbe proporre a Cason di organizzare   ad Ostia  l'incontro con gli ex-tripolini-.

Il sopraluogo alla sala dell’albergo dette esiti poco confortanti. La capienza della sala era per un massimo di un centinaio di persone; gli incontri organizzati da Cason, sino a quel momento, avevano portato più di centocinquanta partecipanti.  Escludemmo quindi l’uso di quella sala, ritenuta poco capiente. Eravamo tutti pieni di entusiasmo per la proposta di Enzo. Il pensiero di tornare a suonare ancora una volta insieme ci riportava alla nostra passata giovinezza. Trascorso il pomeriggio insieme giunge l’ora degli addii, o meglio degli arrivederci. Bruno piange come un ragazzino e con il suo italiano intercalato da parole inglesi, mormora: - Ho ritrovato dei cari e veri amici... such dear and true friends !-

I Milords partono da Ostia con una promessa: prepararsi al grande rientro sul palcoscenico davanti ad un pubblico di amici tripolini. Riusciranno nel loro intento?

I Milords in partenza alla stazione della metropolitana di Ostia.

 

Roberto Mione e le sue ricerche.

Tornato a casa Roberto continua a contattare altri amici che a Tripoli cantavano e suonavo proponendo loro di partecipare ad un’esibizione canora all’insegna della musica anni 60’, riproponendo i vari repertori delle serate musicali tripoline.

- Non sarà una gara- precisa Roberto - ma un’esibizione senza vincitori né vinti -.

Alla fine dei vari contatti si conteranno oltre duecento e-mail ed un centinaio di telefonate. Nella attesa delle risposte degli amici tripolini che a Tripoli partecipavano alle varie gare canore e spettacoli musicali  Roberto Mione  chiama Paolo Cason proponendogli l’idea di Enzo Trapani : un incontro con gli amici tripolini per un "cuscus" con esibizione di cantanti e complessi tripolini. Tra le varie esibizioni, non mancherà la presenza di Mimmo Giacinto, sempre presente con la sua musica e la voce, negli incontri organizzati da Paolo Cason.

Mimmo Giacinto

Paolo Cason si sarebbe interessato dell’organizzazione del pranzo e relativa sala, degli alberghi, dei vari permessi, noi come gruppo musicale delle esibizioni. Cason, interessato a questo tipo di raduno mette sulla sua home page l’annuncio, invitando chi fosse interessato a partecipare alle varie esibizioni di contattare Roberto Mione, Enzo Trapani e Raffaele Brignone. Un annuncio simile appare anche sul sito dell’AIRL di Roma , curato da Luciana Barbon. Tutta l’organizzazione sembra partire con il piede giusto; la data per il terzo incontro con gli amici del sito di Cason è prevista per il 2006, fine Maggio.

Enzo, solitamente trascorre le sue lunghe vacanze a Senigallia, una bellissima città balneare delle Marche. Pesaro e Senigallia distano tra loro una trentina di chilometri. Approfittando della sua presenza, a pochi chilometri da casa, mi rivedo con lui;  insieme continuiamo a perfezionare il raduno e la nostra esibizione.

Roma, settembre 2005

Dopo l’incontro di maggio ad Ostia, si decide di rivederci a Roma per confrontare i riscontri ottenuti e rifinire qualche particolare. Finalmente è presente anche il direttore di banca Antonio Morreale, che per l’occasione è in compagnia della sua Signora e di un caro e comune amico, Pino Calvo, anche lui con trascorsi da musicista a Tripoli. La sua presenza ci sarà utile per definire  il programma e risolvere alcuni dubbi che ancora ci assillano.

All’appello mancano Stellario Genovese (Uccio per gli amici) , Marisa Milani, Maurizio impegnato fuori Roma per impegni familiari, e, l’inglese Bruno Isidoro.

Siamo alloggiati in un albergo nei pressi della stazione Termini dal giorno 23 Settembre. Il 24 arriva Antonio da Siracusa. Roberto, Ugo ed io ci rechiamo in stazione per ricevere Antonio. Il treno è in ritardo, così Ugo decide di tornare in albergo ed attendere lì l’arrivo di Antonio. Al suo arrivo a Roma, Antonio chiede dove sia Ugo. Informato che lo attende davanti all’albergo, decide di fargli uno scherzo. Antonio ha visto recenti fotografie di Ugo, quindi lo riconoscerà facilmente ,  invece  Ugo  non ha visto nessuna foto recente di Antonio. Noi ci scostiamo di qualche metro per goderci la scena.

Antonio si avvicina ad Ugo e gli chiede in un italiano stentato: - Scusi Saniuri , dire io come arrivare a Biazza Spagna? Io turista, no conoscire bene Roma -

Ugo voltandosi da un’altra parte borbotta: - Ma che vuole questo? Non si può mai stare in pace con questi rompi rompi - ed ignora il turista.

Antonio insiste: - Scusi Saniuri, bor favori , come io arrivare a Biazza Spagna ?-.

Ugo continua ad ignorarlo mentre noi arriviamo accanto ai due e chiediamo ad Ugo del perché del suo fastidio dipinto in volto. Ci risponde che questo tizio ha voglia di rompere le scatole e lui non sopporta i tipi del genere. Gli chiediamo se per caso lo conosce e alla sua risposta negativa lo presentiamo:   -Lui è Tony, Antonio Morreale con lui hai suonato per quasi due anni a Tripoli. Sarà l’età che avanza che fa dei brutti scherzi alla tua memoria.

Grandi abbracci e sorrisi tra i due, felici di ritrovarsi dopo così tanto tempo

La vera amicizia, anche se non rigenerata quotidianamente, non inaridisce e torna ancora più rigogliosa ad ogni nuovo incontro.

 

1967 - Antonio Morreale 2005 - Antonio Morreale

 

Roma Settembre 2005 - I Milords posano sulla gradinata di Piazza di Spagna

R. Mione. U. Balisteri, E. Trapani, A. Morreale e  R. Brignone Enzo Trapani, Ugo Balistreri, Antonio Morreale, Pino Calvo e Raffaele Brignone

In giro per Roma si continua, a discutere di come organizzare l’evento del ritorno dei Milords. Tornati a casa si continua la preparazione singola dei brani da suonare, giungono anche le prime conferme di altri amici musicisti, che hanno intenzione di partecipare al raduno. Paolo Cason è alla ricerca di una sala dove celebrare il suo terzo incontro, in Roma o nelle vicinanze.Il mese successivo, quale novello Archimede, ci chiama telefonicamente, esclamando: - Ho trovato! Ho trovato, vediamoci a Roma, insieme andremo a visionare il locale e se a vostro giudizio può essere idoneo per il raduno che stiamo realizzando.Roberto Mione  ed io ci precipitiamo a Roma per incontrare Paolo Cason e con Enzo Trapani, combiniamo un appuntamento. Prima di andare a vedere il locale, Paolo ci descrive le qualità ed i servizi che lo stesso propone, precisando che, per le leggi sulla sicurezza, la capienza del locale è limitata  a 250 persone, il locale tra i vari servizi offre anche un impianto di amplificazione per voci e strumenti. Enzo ed io, escludiamo a priori la scelta operata da Paolo, facendo un po’ di conti prevediamo che le presenze saranno almeno 300, considerando che il gruppo Milords è composto di otto elementi, una dozzina di amici parteciperanno all’esibizione, tutti accompagnati da almeno sei persone tra amici, parenti e familiari, raggiungendo il numero di 120 persone. Con gli ormai abituali presenti agli incontri di Paolo, si sarebbe sforata la capienza del locale.  Decidiamo quindi che è inutile visitare il locale ritenendolo troppo piccolo. Paolo Cason , un po’ avvilito, promette di cercarne uno più capiente, e dopo qualche giorno si fa risentire con un altro – Ho trovato! Ho trovato. -

Il locale è il Palacavicchi, immensa discoteca di Ciampino. Paolo ha prenotato una delle sale più grandi, garantendo un minimo di 500 partecipanti e questo lo rende un po’ pessimista,   non essendo certo di poter raggiungere un così grande numero di partecipanti. I fatti lo smentiranno.                                 

La data dell’incontro è fissata per il 28 maggio 2006.

Sembra che tutto vada per il meglio. I Milords si stanno preparando, altri amici danno la loro adesione per partecipare all’esibizione, la sala è prenotata.  Dopo pochi giorni dall’annuncio del raduno, giungono numerose prenotazioni.

E’ certo! I Milords torneranno sul palcoscenico davanti ad un pubblico di amici tripolini.

Maurizio aveva scritto nel suo diario, nel 1969:

Dopo gli avvenimenti del 1º settembre si incominciano a spegnere le luci sulle ribalte e sui palcoscenici musicali, purtroppo c’è ben poco da suonare…l’ultima volta che ci presentiamo in pubblico è per la festa di San Valentino…

Con quest’ultima esibizione si spengono i riflettori sui Milords…

Quella volta, il buon Maurizio, preso dagli avvenimenti dell’epoca, non fu abbastanza previdente. Ma chi poteva immaginare, nel 1970, che il gruppo si sarebbe rivisto e che si sarebbe organizzato il ritorno dei Milords, nel 2006.  Siamo tutti occupati nelle varie incombenze degli ultimi preparativi, i ragazzi continuano a prepararsi singolarmente, Roberto continua a tenere i contatti con tutti aggiornandoli sul programma, giungono altre adesioni alla esibizione. Io preparo un poster da esporre al Palacavicchi.

Il poster dei Milords al Palacavicchi

Non senza rimpianti, si deve rinunciare alla presenza di Marisa Milani, che non potrà partecipare per motivi familiari.

Urbino, fine aprile 2006

Roberto Mione continua la sua preziosa opera di raccordo tra i vari componenti del gruppo. Per sei mesi via internet e per posta viaggiano gli spartiti, i titoli delle canzoni da preparare e finalmente nell’Aprile del 2006 si decide di provare il repertorio. Ora, devo mantenere la promessa, fatta nel maggio del 2005:  portare il gruppo ad  Urbino, prenotare la sala prove e l’albergo per gli amici che arriveranno. Tutto è pronto.  L’albergo prenotato, la sala prove prenotata, un poster dell’avvenimento nel music-pub di Urbino. Bruno Isidoro, arriva in aereo all’aeroporto di Ancona.  Mi reco in Ancona in automobile per portarlo in Urbino. Prima di arrivare in Urbino, altra tappa alla stazione di Pesaro,  dove arrivano Antonio Morreale e Pino Calvo. Maurizio Mormile ed Enzo Trapani  arriveranno direttamente ad Urbino da Roma con un autobus di linea,  che effettua il servizio giornaliero Roma-Urbino.  Roberto Mione  ed Ugo  Balistreri giungeranno in automobile. Uccio  Genovese arriverà nel tardo pomeriggio con la moglie.  Punto di ritrovo il music –pub "La Stazione".

1968 - Uccio Genovese 2006 - Uccio Genovese
?
1968 - Marisa Milani Non ci è pervenuta nessuna foto
Raffaele Brignone e la  figlia Raffaela  fanno gli onori di casa L'incontro ad Urbino, tra i primi arrivati

Si pranza nel music pub, spaghetti allo scoglio per tutti, e si trascorre parte del pomeriggio, chiacchierando e discutendo i brani da provare il giorno dopo. Nel tardo pomeriggio accompagno gli amici in albergo, per sistemare i bagagli nelle stanze prenotate, e poco dopo telefona Uccio, il quale ci annuncia che si trova al casello dell’autostrada di Pesaro in compagnia della sua signora. Decido di andare verso Pesaro, ritrovare Uccio e fargli da battistrada nel tratto Pesaro Urbino.  Trovato Uccio, gli dico di seguirmi con il suo fuoristrada, percorriamo la strada avvolti da una leggera nebbia, giunti in Urbino e scesi dalle automobili, entriamo in albergo, nella hall gli amici che attendono l’arrivo di Uccio. Bruno Isidoro lo vedo dietro al banco della reception che al telefono finge di rispondere ad una prenotazione parlando in inglese. Gli amici hanno preparato uno scherzo al nuovo arrivato.

L’ignaro Uccio, non riconoscendo Bruno, si avvicina alla reception dicendo: - Sono Genovese Stellario, ho una camera matrimoniale prenotata-.

Il falso portiere, Bruno, finge di controllare nel computer le prenotazioni, quindi si rivolge a Stellario dicendo: - Mi dispiace signore, ma non trovo nessuna prenotazione a suo nome, quando ha prenotato la camera -?

Uccio un po’ in difficoltà e a disagio risponde: - non ho prenotato io la camera ma Brignone, che ha prenotato per me e per questi signori,… sa, siamo amici, e facevamo parte di un gruppo musicale. Per molto tempo non ci siamo visti, ora siamo qui in Urbino per provare a suonare ancora insieme -.

- Controlli meglio, la mia prenotazione è stata fatta sicuramente! – dice guardandomi con aria interrogativa.

Bruno continua a fingere di controllare nel computer, ed esclama.

- Quindi Lei conosce Brignone, e dice di aver suonato con lui. Qui leggo che non è vero, Lei ha preso il suo posto nel complesso dopo la sua partenza per il servizio militare, quindi non può aver suonato con lui, Lei è un bugiardo ed ha poca memoria -.

Il povero Uccio diviene di tutti i colori e non riesce a capire come il portiere dell’albergo possa conoscere la nostra storia, né come queste informazioni potessero risultare dal computer dell’albergo. Bruno ricarica la dose. Lei, Signor Genovese, non ha mai suonato con Brignone, che dice di conoscere, ma con me Bruno Isidoro e non mi ha riconosciuto! Tutti scoppiamo in una grande risata, Bruno ed Uccio si abbracciano dandosi grandi pacche sulle spalle, lacrime di commozione e di felicità inondano gli occhi di entrambi.

Ceniamo nell’albergo che ospita gli amici Milords, e dopo cena tutti al pub, dove per l’occasione si esibisce un gruppo rock di giovanissimi.

"...Na tazzulella 'e cafè" dopo cena Gruppo rock di giovanissimi al Pub

Il pub è frequentato da molti giovani, tra cui diversi musicisti, e la notizia che un gruppo musicale degli anni '60 arriverà in Urbino per provare un’esibizione dopo 36 anni di assenza dai palcoscenici, gira per il paese. Paese piccolo, la gente mormora.

 

Urbino, le prove, l’ignoranza dei giornalisti.

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Il gruppo Milord sulle pagine locali de "Il Resto del Carlino"

L’avvenimento viene  ripreso dalla stampa locale di Urbino , dopo aver rilasciato un'intervista alla giornalista Solidea Vitali Rosati del Resto del Carlino.  Mi rincresce ammettere che, qui in Italia,  la  storia di noi italiani nati e cresciuti in Libia fino al colpo di stato del 1969  e poi espulsi senza misericordia nel 1970,  è  conosciuta da pochi. A riprova di ciò possa raccontare un episodio che mi è successo personalmente non molto tempo fa. Durante un normale controllo venni  fermato , al volante della mia macchina, da una pattuglia  dei carabinieri. Il carabiniere,  gentilissimo,  dopo aver controllato la mia patente,  mi chiese  anche il permesso di soggiorno.  Gli spiegai con calma, che pur essendo nato all'estero ero italiano a tutti gli effetti.   Quella richiesta , pur consapevole della perfetta buona fede del carabiniere,  mi lasciò colmo di amarezza.

Ma torniamo all'articolo scritto sulla  stampa locale di Urbino.  La prima incongruenza sta in una delle parole   del titolo,  "ESILIATI". Secondo me la giornalista non ha compreso, che pur essendo nati in Libia,  noi siamo "italiani veri";  lo eravamo e lo siamo sempre stati!  La stessa giornalista riporta nell'articolo,  in modo erroneo,   una mia dichiarazione.  Durante l'intervista avevo detto che all'età di 10 anni, quando per la prima volta venni in Italia con i miei genitori come turista, avevo avuto l'impressione di trovare l'Italia  un passo indietro rispetto alla Libia, da un punto di vista tecnologico,  per la carenza di elettrodomestici, frigoriferi, lavatrici ecc.  Purtroppo devo ammettere che la giornalista o mi ha frainteso oppure ha fatto un pò di confusione nella stesura del suo articolo. Quanto  alla parte finale  dell’articolo posso dire che è pura fantasia giornalistica.

 

I Milords nella sala prove del comune di Urbino, posano con la giornalista, Solidea Vitali Rosati,  del Resto del Carlino.

M. Mormile, B. Isidoro, R. Brignone, P. Calvo, S. Genovese, Solidea Vitali Rosati (giornalista), U. Balistreri, A. Morreale e R. Mione.                           Ma…Enzo Trapani, dov’è ?... sta fotografando!

 

Le prove

Lucio, il figlio di Raffaele Brignone, mette a punto l'amplificazione Ugo Balistreri e Roberto Mione accordano gli strumenti

 

  Si provano gli strumenti  

 

Il direttore batterista

Tony Morreale

 

Non si è più adolescenti, a qualcuno servono gli occhiali per seguire lo spartito !

Urbino, sala prove, 29 aprile 2006

Il mattino del 29 aprile, parto da Pesaro e mi reco in Urbino per prelevare gli amici in albergo e portarli alla sala prove. La moglie di Roberto con un’amica e la moglie di Uccio, si dirigono al centro di Urbino per visitare la città ducale. Alle 9.27 del 29 aprile 2006 i Milords tornano a suonare insieme, l’ultima loro esibizione, come descritto da Maurizio nel suo diario, fu il 14 febbraio 1970. Enzo prova un brano di Peppino di Capri, ”Piano piano, dolce dolce”, Maurizio ed io lo seguiamo nel coro. Alla fine del brano, applaudiamo alla nostra performance, Maurizio mi sussurra, - ho la pelle d’oca- io, con un groppo nella voce rispondo- se, durava ancora un po’ mi sarei messo a piangere -.

Il momento è veramente magico, in un attimo 36 anni di pausa forzata sono stati spazzati via, anche gli anni che hanno inesorabilmente cambiato il nostro aspetto fisico sembrano volatilizzati. Io affronto quel momento anche con una grande sofferenza psicologica, non ho la mia chitarra, Maria Elena,  e sono impossibilitato, per i miei guai fisici, a seguire nei brani i miei amici Milords , con la mia chitarra. Ho superato altri momenti difficili e sono sicuro che con l’aiuto dei Milords  supererò anche questo.

Tutti noi, nessuno escluso è emozionato, ed abbiamo tutti gli occhi lucidi, pervasi da un misto di felicità e commozione con la convinzione che i Milords torneranno a suonare ancora insieme alla presenza del loro pubblico. Si continua provando altri brani, Ugo e Bruno si alternano alla chitarra basso, Enzo e Maurizio nel canto solista, Roberto ed io nei cori. I brani che provati due o tre volte non riescono bene sono scartati o rimandati ad altre prove. Oltre alla mattina avremo a disposizione il pomeriggio ed il giorno successivo. Il viaggio è stato lungo e faticoso, la notte breve, qualcuno si e lascia vincere dal sonno, dalla stanchezza nonostante la musica sprigionata dagli amplificatori degli strumenti all’interno della sala.

Ugo, leggermente assopito

Si prova anche il giorno 30, con una breve pausa per un frugale pranzo a base di pizza e coca cola. Ci rendiamo conto che tornare a suonare dopo una così lunga pausa non è facile, e nonostante l’impegno profuso e la carica d’entusiasmo, le difficoltà sono molte, alcune nostre aspettative sono deluse. Il progetto di inserire alcuni arrangiamenti all’interno dei brani non è portato a termine per mancanza di tempo.

Maurizio Mormile

Raffaele Brignone

Uccio Genovese

Bruno Isidoro

 

Tutti concentrati  a provare

 

Alla ricerca del perduto affiatamento. Non essere giovani, con il peso degli anni in corpo è tutto molto più difficile, ma il sogno resta più vivo che mai. Enzo Trapani , ideatore del suo sogno nel cassetto, non si perde d’animo ed incoraggia i più pessimisti dicendo - alla vigilia del 28 maggio troverò il modo di fare ancora qualche prova, conosco una sala prove ad Ostia lì potremmo rifinire alcune cose.

Enzo Trapani, cantante

Roberto, il mancino silente, ma musicista preparato, nota che in molti brani si sente la mancanza della mia chitarra ritmica e propone l’intervento del cugino Sergio Battaglia quale chitarrista, che prenderà il mio posto forzatamente vacante.

In primo piano Sergio Battaglia, sostituto di Raffaele Brignone al Palacavicchi

 

Con queste ultime due proposte, ci sentiamo più rincuorati ed ottimisti, e decidiamo di festeggiare con una cena a base di pesce in un ristorante vicino al mare a Pesaro.  L’interno della sala dove ceniamo è  la riproduzione del ponte di un veliero, e noi novelli corsari, pronti a salpare per la nuova avventura:

Il ritorno dei Milords

The Milords 2006 con l’accompagnatore Pino Calvo

Arrivederci a Ciampino, discoteca Palacavicchi, il 28 maggio.

E’ trascorso un anno e siamo ad un passo dal sogno.

Dal giorno 26 siamo tutti a Roma, il 27 ci spostiamo ad Ostia per provare ancora una volta i brani che abbiamo preparato. Nel pomeriggio ci raggiungono anche altri amici , che parteciperanno all’esibizione, per provare anche loro i brani da proporre al Palacavicchi. Cason ci informa che la sala prenotata non mette a disposizione l’amplificazione per voci e strumenti. Noi, dovendo noleggiare la batteria per Antonio, decidiamo di farci carico anche dell’amplificazione (ottocento euro). Amplificazione e batteria che servirà anche agli amici musicisti che hanno aderito all’esibizione. A loro quale ringraziamento per la loro disponibilità non sarà chiesto di partecipare alle spese sostenute. Nei giorni precedenti Enzo Trapani con Gianni Chiara ed i fratelli Cason, hanno preparato alcune scenografie da inserire nel palco del Palacavicchi.

I lavori della preparazione delle scenografie.

Enzo Trapani, Gianni Chiara e Paolo Cason preparano le scenografie per l'evento

E, finalmente, il grande giorno, il 28 maggio 2006, segnerà il ritorno dei Milords sul palcoscenico davanti ai loro amici tripolini.  

Domenica 28 maggio 2006, mattina ore 6.00.

Alcuni elementi dei Milords, e lo stesso Paolo, giungono al Palacavicchi per montare la scenografia preparata dall’amico Gianni Chiara, giunto da Montefiascone ed Enzo Trapani dei Milords, Ugo ed io, collaboriamo.

L’immenso salone del Palacavicchi attende i graditi ospiti del raduno.

 

Ore 10.30, arriva l’amplificazione

 

Arriva anche Giacinto, in arte Mimmo, con le sue tastiere. Mimmo, sempre presente con la musica anni ’60 ai raduni di Paolo Cason. Nel settembre 2007 è stato anche a Paderno, al raduno ex-allievi de La Salle.

Mimmo Giacinto sul palco del Palacavicchi

 

Gli ospiti del raduno occupano la sala del Palacavicchi

All’esterno della sala gli amici continuano a salutarsi, cercarsi, emozioni oltre ogni limite. Sono presenti amici provenienti da diverse parti del mondo, Stati Uniti, Inghilterra, Svezia, Malta, Svizzera, Grecia, Francia, Israele, e qualche amico libico da Tripoli.

Di spalle Sergio Disco, Luciano Frugoni e Domenico Ernandes Nini Occhipinti, Domenico Ernandes, Felice Fortuna e Luciano Frugoni

 

Ore 12.15, inizia il pranzo

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Durante il pranzo, alcuni dei numerosi ex-allievi de La Salle di Tripoli  presenti all'incontro  

Una curiosità: del gruppo dei  MILORDS,  io sono un ex lasalliano,  come pure  lo sono Ugo Balistreri, Maurizio Mormile, Antonio Morreale , Bruno Isidoro e Roberto Mione.

Cronaca : Paolo Cason,  nella sua immensa generosità, non riesce a dire di no agli ultimi arrivati senza prenotazione. Continua ad accogliere gli amici anche domenica mattina. In questi casi il cuore e la generosità non andrebbero ascoltati per non compromettere l’organizzazione. I cuochi in cucina non riescono più a coordinare le porzioni; nasce qualche contestazione poichè qualcuno rimane purtroppo senza pranzo. Paolo Cason si scusa per il disguido e a quelli rimasti senza pranzo restituisce i soldi pagati.

Ore 15.00

I MILORDS dopo quaranta anni tornano sul palcoscenico davanti al loro pubblico. Il loro sogno è finalmente diventato realtà. I molto emozionato provo a presentare la serata.

Raffaele Brignone , emozionato, prova a presentare la serata

Dopo una breve ed applaudita esibizione dei MILORDS, sul palcoscenico si alternano altri musicisti e cantanti tripolini, primi fra questi i gemelli Bordone, Carlo ed Andrea.I gemelli Bordone, cantano con una base musicale. Molto apprezzato il loro intervento.

I fratelli Carlo ed Andrea Bordon

Nella presentazione della serata, ricordo i maestri di musica tripolini, Walter Deodati, il compianto Villari ed il maestro Siro Perissinotto, che è stato il mio maestro. Sono presenti due figli del mio maestro,Luciano e Natalino; quest’ultimo rinuncia alla sua esibizione.  Luciano Perissinotto, molto emozionato dal ricordo di suo padre, con la sua chitarra a dodici corde ricorda Tripoli parafrasando “Paese mio che stai sulla collina (Che sarà)”  “Torno a casa” e ”C’era un ragazzo che come me amava i Beatles  ed i Rolling Stones”.

Luciano Perisinotto

Gli ospiti sembrano divertirsi. I coniugi Boschiero, insieme da circa quaranta anni. Si conobbero a Tripoli, allo Shooting Club, durante un pomeriggio danzante, dove suonavano i Milords. Da allora, forse grazie anche alle nostre melodie, sono sempre stati insieme. Ai coniugi Boschiero dedichiamoil nostro brano d'apertura, " Estate senza te".

I coniugi Boschiero

Poi si susseguono Franco  Macauda col suo repertorio musicale  e  Silvana Trovato nella sua splendida  interpretazione di "New York, New York". entrambi cantano con una base musicale. Calorosi e prolungati sono gli appalusi al termine della loro esibizione. Dopo la Trovato mentre il pubblico continua ad applaudire entusuasta, sale sul palco Antonio Isidoro, fratello di Bruno, un tenore con molto talento. Si esibisce con "Mattino" di Al Bano, e " Tu che mi hai preso il cuor" di Gianni Morandi.

Silvana Trovato Franco Macauda

Si continua a suonare e a ballare. Io, con la mia mano sinistra infortunata, non potendo esibirmi con la chitarra, mi accontento di seguire il ritmo con  un tamburello con sonagli.

Dopo l’esibizione dei gemelli Bordone, salgono sul palco i fratelli Biomonte, accompagnati dalla figlia di uno di loro, una ragazzina, dalla voce straordinaria.

Il nostro complesso si alterna con due o tre brani, tra le varie esibizioni. Carlo Cappa, con la sua band di giovanissimi. Alcuni componenti dei Wormy Circumstance erano presenti: Mike Tussis chitarra, Franco Storaci chitarra, Aref Ismet batteria, e, non avendo chi suonasse la chitarra basso,  ci chiedono  la collaborazione del nostro Bruno Isidoro.

Tra balli ed esibizioni, il tempo corre in fretta, alcuni amici che volevo esibirsi, non trovano lo spazio per la loro performance, e questo contrattempo crea diversi malumori.

E’ stato comunque un bel pomeriggio musicale, siamo tornati sul palcoscenico, con qualche incertezza e qualche stecca, ma siamo stati perdonati dagli amici presenti che hanno molto gradito il nostro ritorno ed il ritorno di molti altri cantanti e complessi della nostra gioventù.

Il 28 maggio 2006, ha segnato il ritorno dei Milords sul palcoscenico, ma forse, l’avventura non è ancora finita, anche se i ragazzi del gruppo hanno i capelli bianchi e non sono più ragazzi.

Il gruppo Milords oggi

Antonio Morreale, batterista, in pensione dall’ottobre/2007. Continua a suonare per diletto con l’amico Pino Calvo a Siracusa.

Il mago delle bacchette.

Roberto Mione,  chitarra solista, in pensione dal gennaio/2008. Continua a studiare musica.Suona anche le tastiere e l'armonica a bocca.

Il musicista

Ugo Balistreri, chitarra basso, in pensione dal giugno/2005. Continua a studiare musica ed il suo strumento. Si vede con Roberto ed Enzo.

L'infaticabile

Enzo Trapani, cantante, in pensione dal gennaio/2004. Continua a cantare e a sognare un altro ritorno dei Milords sul palcoscenico.

Il sognatore

Stellario Genovese detto Uccio , tastiere, in pensione dal marzo/2005. Continua a suonare. Organizza spettacoli nella sua parrocchia e produce anche filmati.

Il regista

Maurizio Mormile , cantante, ancora in età lavorativa.  E' sempre pronto ad un eventuale futuro ritorno dei Milords.

Il giovane

Bruno Isidoro, chitarra basso, tornato a Londra, non l'abbiamo più rivisto. Ricercato dagli altri componenti del gruppo, pare sia troppo preso dai suoi impegni di lavoro

Il ricercato. Wanted.

Raffaele Brignone, chitarra ritmica, in pensione dal gennaio/2004. Infortunatosi  al braccio sinistro,  spera di riprendere a suonare presto la sua chitarra Maria Elena.

Mai dire mai

Marisa Milani, cantante, il gruppo non ha più  avuto l'occasione per poterla incontrare

La grande assente

Il gruppo pop the Milords, dopo quasi quaranta anni hanno realizzato il sogno di tornare ancora una volta sul palcoscenico. Da notizie in mio possesso sembra essere l’unico gruppo musicale tripolino che sia riuscito in questa impresa. Altri come solisti, hanno continuato a cantare e a suonare : Claudio Ali, piano bar; Sergio Disco in diverse orchestre, anche alla Rai; Carlo Bordone, piano bar; Roberto Haliffi, batterista (vedi primo diario The Milords) suona in gruppo jazz ad Amsterdam.

Ma, i Milords,, hanno esaurito la loro voglia di palcoscenico? Forse ancora no, forse ci sarà ancora un ritorno dei Milords, e qualche altra pagina di diario da pubblicare. A rivedervi tutti nel prossimo, probabile incontro.

Grazie per aver letto, grazie a Domenico Ernandes per averci ospitato nel suo sito.

The  End…….forse