BIOGRAFIA
(da Wikipedia)
Emanuele
Caracciolo (Tripoli, 22
agosto 1912 – Roma, 24
marzo 1944)
è
stato un regista italiano.
Figlio
di Michele Caracciolo e Antonietta Alemanni, Caracciolo
fu un futurista e militante del Partito Comunista.
La
sua unica opera cinematografica fu Troppo
tardi t'ho conosciuta,
presentata per la prima volta
al pubblico l'11 novembre 1940. La pellicola è stata a lungo ritenuta
andata
persa ma di recente è stata ritrovata nella cantina di un cinema di Cuneo[1].
Il
film fu tratto dalla commedia Il
Divo' di Nino
Martoglio e,
tra gli attori, v'erano Franco
Lo Giudice e
Barbara
Nardi.
Nel
1945, da un suo soggetto scritto con Federico
Sinibaldi,
il regista Vladimir
Strizhevsky trasse
il film "La
carne e l'anima",
con Isa
Miranda e Massimo
Girotti.
Poco
più che trentenne, fu arrestato il 21 febbraio 1944 dai nazisti,
perché appartenente alla resistenza e incarcerato a Regina
Coeli.
Fu
poi ucciso il 24 marzo 1944 nell'eccidio
delle Fosse Ardeatine,
lasc
Filmografia
·
I fratelli Castiglioni,
regia di Corrado D'Errico (1937),
sceneggiatura
·
Troppo tardi t'ho conosciuta,
(1939),
regia
·
La carne e l'anima,
regia di Wladimir D. Strikhewsky (1943),
soggetto
C’era
anche lui, Emanuele Caracciolo (nato a Tripoli nel 1912 da genitori
pugliesi),
quel tragico 24 marzo 1944 alle Fosse Ardeatine, trucidato dai nazisti
insieme
ad altri 333 sventurati, perlopiù appartenenti a formazioni legate alla
Resistenza. Regista (fu uno dei primi frequentatori del Centro
Sperimentale di
Cinematografia di Roma, allievo di Blasetti e Gallone), Caracciolo
inizia la
carriera come soggettista (tra gli altri scrive “I fratelli
Castiglioni” di
Corrado D’Errico), arredatore (“Felicita Colombo” di Mattoli, “Gatta ci
cova”
di Righelli, “Il feroce Saladino” di Bonnard, di questi ultimi
protagonista
Angelo Musco), quindi aiuto regista a fianco di Gallone
(“Giuseppe
Verdi”, “Marionette”) e ancora direttore di produzione (“L’arcidiavolo”
di Fringuelli),
ma alla bisogna anche costumista e addirittura comparsa.
Insomma
un “animale” di cinema a tutto tonto, destinato probabilmente ad una
lunga
carriera nel mondo della “settima arte”, se la vendetta nazista non
l’avesse
raggiunto e stroncato a 31 anni. Arrestato, perché membro della
Resistenza,
barbaramente torturato e quindi condotto nelle carceri di Regina Coeli,
fu
trascinato e ucciso (lasciando una moglie e una figlia) in quel tragico
luogo,
ora mausoleo dedicato ai martiri delle cave di pozzolana.
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