Le poesie di Domenico Ferrante

Domenico Ferrante

Un giorno

Amanti - Simone Gilardi

 

Un giorno,

quando dopo l’amore

i nostri corpi

adagiati in un languore

dolcissimo

palpitavano ancora

di gioia,

d’improvviso mi chiedesti:

 - Mi ami? -

Tacqui assorto.

Mi agghiacciò un presentimento,

un presagio.

Il silenzio diventava

man a mano più duro.

Cessai d’accarezzarti,

di parlare,

di pensare.

Tu non chiedesti più,

forse per pudore o per

orgoglio.

Intanto, malgrado

cercassi di reagire,

tutto era fermo

dentro e fuori di me.

- Sarebbe bello offrirsi

ancora, immolarsi

sull’altare dell’amore,

soffrire la schiavitù,

provare pietà per se stessi,

ma il mio cuore non sente

più il morso delle catene

del mondo!-

Dissi così tutto d’un fiato,

con rabbia. Mi guardasti con tristezza.

- Devi aver sofferto molto! -

dicesti, e il tuo sguardo

divenne intenso, penetrante.

Ti fui grato.

Poi il vento t’arruffò i capelli,

una rondine sfrecciò

vicina e dolcissima cantò

l’allodola.

Ci levammo d’improvviso

scattati, propulsi da una gioia compressa,

e ci avviammo annodati

per mano,

saltando cespugli,

sguazzando acquitrini, 

piegando le spighe,

rovinando il trifoglio,

ridendo e correndo senza saper dove

all’impazzata.