Le canzoni di Felice Fortuna

Felice Fortuna

Forza, si!

Parole e musica di Felice Fortuna - Arrangiamento, orchestrazione ed esecuzione di Sergio Disco - Voce di Pino Teresi



Forza, si!
Forza io ne ho
Per rimaner legato ad un ricordo
Ma quanto amore consumato
Dal fuoco della nostalgia.
Forse tu,
Forse tu dirai
Più facile sarebbe avere fede
Per aiutarmi a credere in ciò che
Non ho visto mai
Nè vissuto mai,
Ma c’è lei nella mia realtà :
Lei cos'è per me?

La forza che non ho ritroverò
Nella tua immagine nascosta in me
E quando io vorrò riaverti qui con me
Il pensiero mio griderà  il nome tuo.


Forza, si!
Forza io ne ho
E immaginar le nuvole nel cielo
Siano cuscini per due angeli
Sdraiati ad osservare noi.
Certo che
Certo che vorrei
Non perdere quegli anni più sinceri
E continuare a ridere felice
Nella gioventù
Che ancora c’è
Entro i limiti della fantasia.
Lei cos’è per me?

La forza che non ho ritroverò
Nella tua immagine nascosta in me
E quando io vorrò riaverti qui con me
Il pensiero mio griderà  il nome tuo.

Forza, si!
Forza io ne ho
Per riveder noi stessi un momento
Noi due insieme che cantiamo
Gli amici in coro tutti intorno a noi.
Io lo so
Quanto lo vorrei
Ma fingerei: ormai siamo lontani
E il desiderio non può che darmi un po'
Di felicità
Che nell’anima
Duri un attimo dell’eternità .
Lei nella mia realtà 
Entro i limiti della fantasia.
Lei cos’è per me?
 

 

Commento dell'autore

Questa canzone ha una storia un po’diversa.

Le prime frasi musicali mi sono venute pestando sulla tastiera di Sergio, a casa sua, mentre lui preparava la cena. Ho ripreso il motivo alcuni giorni dopo (siamo nel 1999) e, dinnanzi al mare di Anzio, poco distante dalla villa di Nerone, ammaliato da uno splendido tramonto, ho scritto il testo. La canzone cominciava con queste parole: “Tripoli cos’è per te? Tripoli cos’è per me?”.
Ho fatto una cassetta demo e l’ho data a Sergio per “aggiustarla”, arrangiarla e musicarla. Poi mi sono accorto che, togliendo i riferimenti a Tripoli, il testo si adattava ad una situazione che Sergio stava ancora soffrendo in quei giorni: la precoce morte della stupenda moglie Lina. Così questa canzone l’ho dedicata a lui.

Nell’estate di quell’anno, mentre eravamo al camping di Terracina, Sergio mi disse che alla struttura della canzone mancava un inciso: si mise alla tastiera e, qualche minuto dopo, sdraiato sulla spiaggia. ho scritto le parole che mancavano alla musica creata da Sergio, adattandole allo scopo. Alla fine era nata la canzone.

A me piace l’interpretazione di Pino Teresi che alza di un’ottava il tono dell'inciso, Sergio preferisce una continuità tonale, a parte questo il brano è toccante, anche se sempre oggetto di migliorie.