LA STANZA  di    CLAUDIO GENTILE
  

Claudio Gentile
   

BIOGRAFIA

Da Wikipedia

 

Claudio Gentile (Tripoli27 settembre 1953) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano.

Soprannominato Gheddafi a causa delle sue origini è stato campione del mondo con l'Italia nel 1982. Ha allenato la Nazionale italiana Under-21, con cui ha vinto l'Europeo di categoria nel 2004. Nel 2007 il quotidiano inglese The Times l'ha inserito all'ottavo posto nella classifica dei calciatori più rudi di tutti i tempi; insieme a Bergomi (nono) e Tardelli (decimo) forma il "peggior trio di cattivi" dei Mondiali di calcio Spagna 1982[3]. Ciononostante, ha ricevuto una sola espulsione in carriera, per somma di ammonizioni

Biografia

Nato in Libia da genitori siciliani originari di Noto, inizia a giocare nei vicoli di Tripoli con compagni arabi e italiani: qui acquisisce la grinta e la cattiveria agonistica che lo avrebbero contraddistinto lungo la sua carriera professionisti. All'età di 8 anni rientra in Italia con la sua famiglia, prevenendo le persecuzioni agli italiani iniziate con il regime di Mu'ammar Gheddafi, e si stabilisce a Brunate, nel Comasco. Il 19 marzo 2013 viene reso noto che il suo nome compare tra quelli dei 21 indagati nell'inchiesta fiorentina sulle false fideiussioni per l'iscrizione di alcuni club alla Lega Pro. I club coinvolti sono sei: Como, Chieti, Casale, Treviso, Bellaria e Avellino.

Giocatore

Inizialmente impiegato come jolly difensivo e mediano, ha trascorso la maggior parte della carriera come terzino destro di contenimento, grintoso ed abile in fase di marcatura; all'occorrenza ha giocato anche come terzino fluidificante, raffinando nel tempo una tecnica di base non eccelsa, e come stopper, ruolo che tuttavia non gradiva. Nel finale di carriera è stato arretrato comelibero.

Carriera

Inizia l'attività nel settore giovanile del Maslianico, da cui lo preleva il Varese dopo che la trattativa con il Como era saltata per motivi economici. Con i biancorossi lombardi compie tutta la trafila delle giovanili, tuttavia non viene considerato all'altezza e viene ceduto in prestito all'Arona, dove disputa la stagione 1971-1972 nel campionato di Serie D. Le prestazioni di Gentile inducono il Varese a riportarlo alla base: gioca una stagione da titolare tra i cadetti (1972-1973), segnalandosi tra i migliori giovani della categoria[10], ma ancora una volta non convince l'allenatore Pietro Maroso e il direttore sportivo Sandro Vitali

Juventus

Nel 1973 viene acquistato dalla Juventus, voluto da Giampiero Boniperti, per circa 200 milioni di lire, in vista della sostituzione dell'anziano Sandro Salvadore. Viene inizialmente impiegato come riserva di Giuseppe Furino, per la contemporanea presenza di MarchettiSpinosi e Longobucco nel ruolo di terzino. Esordisce in campionato in maglia juventina il 2 dicembre 1973, nella vittoria per 5-1 sull'Hellas Verona, giocando proprio da mediano, e nei mesi successivi guadagna gradatamente maggior spazio in prima squadra, nonostante un evidente calo di forma nel finale. In quella stagione disputa anche il Derby della Mole, giocando in marcatura su Claudio Sala: il duello si ripeterà più volte negli anni successivi.

A partire dalla stagione 1974-1975 forma con Antonello Cuccureddu la coppia di terzini titolare; inizialmente è impiegato sulla fascia sinistra e in seguito, dopo l'affermazione di Antonio Cabrini, sulla destra, con compiti più difensivi. Con l'altro giovane difensore Gaetano Scirea contribuisce alla conquista del suo primo scudetto, tuttavia nel campionato 1975-1976, a causa di una squalifica e di attriti con l'allenatore Carlo Parola, perde temporaneamente il posto in squadra, sostituito da Marco Tardelli. Nella stagione successiva, con Giovanni Trapattoniallenatore, torna titolare contribuendo ad un nuovo scudetto dei bianconeri e alla vittoria in Coppa UEFA.

Conclude l'esperienza juventina nel 1983, dopo 11 stagioni di militanza nelle quali vince complessivamente sei scudetti, due Coppe Italia, una Coppa UEFA e una Coppa delle Coppe. Colleziona 283 presenze in campionato, e 415 in totale comprendendo la Coppa Italia e le Coppe europee.

Nazionale

Dopo il debutto nella Nazionale Under 23, il 29 settembre 1974 contro i pari età della Jugoslavia, ha esordito con la Nazionale il 19 aprile 1975, a 21 anni, nella partita Italia-Polonia (0-0) disputata a Roma. Nel corso del 1976 esce temporaneamente dal "giro" della Nazionale, avendo perso il posto da titolare nella Juventus e a causa di alcuni dissapori con Fulvio Bernardini[34]. Tornato in azzurro, diventa titolare fisso con Enzo Bearzot[35], e realizza il suo primo e unico gol in Nazionale l'8 giugno 1977, a Helsinki, nella partita vinta 3-0 contro la Finlandia.

Ha partecipato da titolare al Mondiale 1978, nel quale è stato considerato tra i migliori difensori della manifestazione, giocando inizialmente come terzino destro e, dopo l'infortunio a Mauro Bellugi, come stopper; impiegato in marcatura su Mario KempesHans KranklJohnny Rep e Roberto Dinamite, ha impedito ai suoi diretti avversari di realizzare reti. In seguito è stato titolare all'Europeo 1980, segnalandosi nuovamente tra i migliori, e al vittorioso Mondiale 1982, dove si è fatto notare per le sue marcature a uomo su Maradona e Zico. In entrambi i casi è stato ammonito, saltando così la semifinale vinta contro la Polonia; rientra tra i titolari nella finale, nella quale viene impiegato in marcatura su Pierre Littbarski]. Ha disputato la sua ultima gara in Nazionale il 26 maggio 1984, a 30 anni, nella partita amichevole Canada-Italia (0-2) giocata a Toronto. In totale ha collezionato 71 presenze con gli Azzurri.

Il finale di carriera http://bits.wikimedia.org/static-1.23wmf3/skins/common/images/magnify-clip.png

Nel 1984, a 31 anni, lascia la Juventus per trasferirsi alla Fiorentina, approfittando della nuova normativa sullo svincolo dei giocatori. L'esperienza in viola, durata tre stagioni, è costellata di difficoltà: inizialmente viene contestato dalla tifoseria, a causa del suo passato nella Juventus, e in seguito ha problemi con l'allenatore Aldo Agroppi, a causa della politica di svecchiamento da lui portata avanti a discapito dei giocatori più anziani.

Svincolato dalla Fiorentina, trascorre alcuni mesi senza squadra, partecipando (insieme all'altro campione del mondo Marco Tardelli) al ritiro per calciatori disoccupati organizzato a Pomezia. Nel dicembre 1987 viene ingaggiato dal Piacenza, squadra neopromossa in Serie B: scende in campo in 20 occasioni, contribuendo alla salvezza del club prima di concludere definitivamente la carriera agonistica.

In carriera ha totalizzato 353 presenze e 9 gol in serie A.

 

Dirigente e allenatore

Terminata l'attività agonistica, tra il 1991 e il 1993 è direttore generale del Lecco, ricoprendo anche il ruolo di direttore sportivo dal marzo 1992.

In seguito è entrato nel settore tecnico della FIGC, come allenatore della Nazionale Under-20. Nel 2000 è inizialmente vice di Giovanni Trapattonisulla panchina della Nazionale; in ottobre sostituisce Marco Tardelli (nel frattempo passato all'Inter), come commissario tecnico della Nazionale italiana Under-21. Con la rappresentativa giovanile è arrivato alle semifinali nell'Europeo di categoria del 2002, ha vinto l'edizione del 2004, conquistando poi la medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Atene. Ha concluso la sua avventura sulla panchina degli Azzurrini con l'eliminazione ai quarti di finale nell'Europeo del 2006.

Nel luglio dello stesso anno viene sostituito da Pierluigi Casiraghi per decisione del commissario straordinario della FIGCGuido Rossi, e del suo vice Demetrio Albertini, nonostante i risultati ottenuti e le rassicurazioni sulla riconferma. Negli anni successivi non ha allenato alcuna squadra, pur essendo stato in corsa per la sostituzione di Ciro Ferrara sulla panchina della Juventus, e per la panchina della nazionale libica, dopo la caduta di Gheddafi.

In un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport nel settembre del 2013, ha rivelato che nell'estate del 2006, prima di essere sostituito alla guida dell'Under 21, un grande club gli aveva offerto un ingaggio e Gentile ne aveva informato la FIGC, che gli chiese di aspettare. Quando fu allontanato dalla guida degli Azzurrini, era nel frattempo sfumata anche la possibilità di allenare il grande club. Questi eventi lo spinsero a citare a giudizio la federazione ed il caso, a tutto il settembre del 2013, non si era ancora chiuso. Ha quindi rifiutato le offerte di diverse società calcistiche ricevute dal 2006 in poi, perché se le avesse accettate non potrebbe rivolgersi alla magistratura civile.



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