La stanza di Alì S. Husnein

Alì S. Husnein

Un fatto curioso    

di   Alì S. Husnein

 

 Urbino, cittadina delle Marche in provincia di Pesaro e Urbino e a 30 km. dall’Adriatico, è sede di una Università dove si organizzano annualmente corsi estivi di lingua italiana per stranieri.

Centro di origine pre-romana (stanziamento di Galli Senoni nel IV secolo a.C.), poi colonia romana, ebbe soprattutto importanza dalla fine del XII secolo quando ne prese possesso la Signoria dei Montefeltro che rifulse con Federico, Duca, principe umanista e mecenate, e grazie al quale la città divenne uno dei centri più fulgidi d’arte e di sapere per tutto il Quattrocento.

Nel 1508 la signoria passò ai Della Rovere che ebbero anche l’investitura di Pesaro e Senigallia e, salvo un breve dominio di Lorenzo de’ Medici, mantennero l’indipendenza fino al 1631, quando l’intero Ducato passò allo Stato Pontificio.

Tra i monumenti che Urbino vanta, si cita il Duomo, il Palazzo Ducale, uno dei capolavori dell’architettura gotica rinascimentale, la Chiesa di San Domenico, la Chiesa di San Francesco e la casa di Raffaello Sanzio.

Dopo questo breve preambolo, ricordo che 24 anni or sono ebbi l’occasione di trascorrere, come borsista, un’indimenticabile, sia pur breve, parentesi della mia vita nella precitata storica città, in compagnia con un centinaio di altri borsisti di varie nazionalità, di età diverse e di ambedue i sessi.

Partecipai ad un corso di lingua e letteratura italiana ed ascoltai interessanti conferenze su vari argomenti storici.

Ebbi inoltre l’occasione di visitare Assisi ed altri centri di interesse turistico-culturale, nonché di assistere ad alcune manifestazioni che si ispiravano ad avvenimenti storici.

Eravamo alloggiati presso il Collegio La Vela, un moderno complesso di comodi alloggi situato in cima ad una verdeggiante altura.

Durante l’anno accademico detti locali erano occupati dagli studenti della locale Università. Nel compartimento in cui alloggiavo, c’era anche un simpatico cosmopolita gruppo di studenti: un egiziano, un turco, uno spagnolo ed una giovane macedone.

Una sera dopo cena, mentre si stava chiacchierando al chiaror di luna, avvenne un fatto curioso che a momenti rischiava di turbare quella romantica atmosfera e che ho tentato di immortalare nelle seguenti rime:

 

Lo Scorpione

 

Che risate,

ieri sera,

quando Usama

inquieto era!

 

Si credette

che scherzava,

mentre aiuto

c’implorava.

 

Fu costretto

a fuggire

dalla stanza

e riferire

 

A noi compagni

che un intruso

si era appeso

con coda e muso.

 

Parvendo il fatto

tanto grave,

accorremmo

bravi e brave

 

Allor notammo

del tendone

tra le pieghe

uno scorpione.

 

Tanto era

lo stupore

che c’invase

un gran timore!

 

Telefonammo

al portinaio

per salvarci

da quel guaio.

 

Ma un di noi

in quell’attesa

con ardor

compì l’impresa,

 

Uccidendo

quel nemico

che giù cadde

come un fico.

Collegio La Vela – Urbino

Addì  9 agosto 1983

 

Ali S. Husnein

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