Ghibli (1),
perché , ostile, fiammelle ardenti
accendesti
alle mie nari
in
quell’april lontano
quando
superba l’Arborea d’argento
L'Arborea
entrò
nel porto dell’anelata Oea
e
al mio sguardo incantato già appariva
l’alto
pennone sul castello Turco
con
la bandiera della Patria amata?
La bandiera della Patria amata
Eri
geloso, dì la verità!
Geloso
che io pure
Innamorarmi
potessi delle dune
che
ballerine giocano con te
e
con il sole!
Dune di sabbia del deserto
Geloso
che io pure come te
potessi
addormentarmi fra le palme
e
il gorgoglio delle sorgive gemme
e
i melograni carichi di fuoco
nell’oasi
cromatica e felice!
I melograni carichi di fuoco
Respingermi tentasti!
Ma io non tornai indietro e ti sfidai!
E ti conobbi e diventammo amici
E camminammo insieme quarant’anni
nella mia diletta Libia
e complici restammo
quando l’amore mio impaurito
sentendoti mugghiare nella notte ,
più si stringeva a me!
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Ma io sapevo che non puoi far male!
Perché, come il deserto e come il mare,
la forza primigenia sei della natura
e in primavera il tuo alito ardente
virile e appassionato
a carezzar le palme è destinato
per approntar i leghbi (2),
che è ambrosia,
per la silente stanca carovana
e poi in autunno i datteri indorare,
il cibo degli Dei tuoi creatori.
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(1) - Ghibli:
Vento caldissimo che
in Libia, specialmente in primavera e in autunno, spira dal Sud verso
il Mediterraneo. Giunsi a Tripoli con la motonave “Arborea” il 23
aprile 1937 quando sulla città infuriava una tempesta di torrido
ghibli.
(2) - Leghbi:
Linfa acidificata
della palma che facendola fermentare diventa alcool.