LA STANZA DI ROBERTO NUNES VAIS

Roberto Nunes Vais

reminescenze tripoline
di
roberto Nunes Vais

ANNI ZERO:

LA LIBIA PRIMA DELL'OCCUPAZIONE ITALIANA

CAPITOLO I - paragrafo 1

Il "perchè" di queste Reminiscenze - Alcune  rapide impressioni sulla nostra città -  Tante Tripoli diverse nel tempo - Di cosa parleremo  nei prossimi capitoli.

 

Tripoli ... Tripoli ... Tripoli. .. : tutte le nostre conversazioni  sono piene di questo nome,  così caro  a tutti  noi.  Ma com'era,   che cosa rappresentava,   perchè  ci stava tanto  a cuore questa  nostra  piccola patria?

Com'era?   Ecco un primo rapido "flash" su Tripoli quale si poteva intravedere arrivandovi  in aereo: una bianca cittadina  che si protende  nel mare con la sua caratteristica  «città vecchia»;  che accarezza  il mare con le sue stupende passeggiate; che abbraccia  il mare con i suoi due lunghi moli a rinserrarne  una parte  per il suo magnifico  porto. Dove finisce il mare blu  incomincia  il verde mare  delle migliaia di palme  che racchiudono  la città  in una  dolce morsa:  i tre colori  di Tripoli: bianco, verde e blu.

Un altro  breve  "flash" sulla Tripoli  spensierata  degli «Anni  Trenta».  Ricordate? Ogni anno,  qualche  settimana  prima  dell'inaugurazione   della Fiera Campionaria Internazionale,   appariva  puntualmente  sui muri della città la solita Ordinanza Municipale:  «Tinteggiatura   generale  obbligatoria: mura  bianche,  porte e finestre verdi». E tutti  ad affannarci   a prenotare  gli imbianchini,  che erano  g tutti impegnati, e non si sapeva come fare per arrivare  in tempo a rinfrescare tante facciate: e non c'era da scherzare!...Ma anche il miracolo si verificava puntualmente  e dopo pochi giorni Tripoli risplendeva sotto la nuova  mano di calce. Quella che era considerata  la città p linda del Mediterraneo era ormai pronta per  ricevere i «forestieri».

Bene: questa era la Tripoli degli Anni Trenta, che tutti noi abbiamo  idealizzato, la Tripoli  nel suo pieno sviluppo, nella sua vita armoniosa,  nel suo massimo splendore. Ma Tripoli non è stata e non sarà solo questo. La Tripoli «bel suol d'amore» della famosa  canzone dell'undici era tutta  un'altra  cosa; le Tripoli degli Anni Venti, degli anni Quaranta e Cinquanta, erano  ancora  delle cit molto  diverse ...

Ecco: a sentire ricordare  tanto  questo nome mi è venuta una gran voglia: quella di rivedere Tripoli  nelle sue varie epoche,  nelle sue varie facce e manifestazioni,   di ricordarne  la vita interiore,  gli sviluppi,  i giorni lieti ed anche,  perchè no, quelli tristi.

Credo che a molti farà piacere ritornare  un pò (forse anche molto) indietro  negli anni, e allora lasciamoci andare.  Nessuna pretesa  di fare della letteratura  o della storia,  per carità,  e tanto meno della giorni", ad esempio: ecco Tripoli con le sue strade e le sue piazze; i suoi caffè,  negozi,  ristoranti,   alberghi;  i suoi  circoli  sportivi  e ricreativi;  le sue spiagge,  le gite domenicali  nei suoi dintorni, l'indimenticabile Leptis Magna,  gli spettacoli  classici nel superbo  teatro  romano  di Sabrata.   Eppoi  le manifestazioni   sportive,  la traversata del porto  a nuoto,  le corse di cavalli alla Busetta, i campionati  di tiro al volo, la«corsa dei milioni». E ancora:  la Fiera Internazionale, le giornate  di festa, le parate militari,  il cambio della guardia  in Piazza  Castello,  i concerti in Piazza della Banda Presidiaria,  i teatri  con le compagnie  di «avanspettacolo» ma anche di operetta, di prosa  e di opera,  le filodrammatiche  ... Quanto  ci sarebbe da scrivere! L'idea  è appena lanciata  e g alla mia mente si affollano  tanti spunti; chissà quanti  ricordi potranno ancora affiorare. Purtroppo sono  passati tanti anni  e la mia  memoria - specie per  quanto riguarda  nomi  e date - è diventata   piuttosto   opaca. Chiedo quindi fin d'ora una certa tolleranza  per le molte omissioni ed anche errori cui andrò incontro. Questa serie di "flashes" penso debba avere comunque  un inizio ed una fine strettamente  cronologici,  ed anche  per inquadrare la nostra Tripoli «ideale» nella sua giusta luce e prospettiva ritengo che sarebbe interessante  partire parecchio a ritroso  nel tempo: vogliamo provare a buttare  g qualche nota su com'era  Tripoli al tempo...dei Turchi?  «Oh,  mamma  mia», esclameranno molti  di voi che non si riconosceranno  in quell'epoca: «cosa c'entriamo noi coi Turchi?» Noi no,  ma Tripoli si: quella  dei padri  o dei nonni  di alcuni - pochissimi - di noi che, grazie a Dio,  sono ancora  qui a poterla  raccontare.


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