1 - “frenu tàbia”.
La “tàbia” è il piccolo rilevato (più o
meno alto, 20-50 cm) fatto di terra
che serviva a delimitare i piccoli
appezzamenti di proprietà o a dividere i
terreni coltivati. Nelle campagne, senza
strade asfaltate, era facile cozzarvi
contro andando
in bicicletta, specie se la bici (ma
anche l’auto) , vecchia, non aveva più
freni; vi sopperiva la “tabia”:appunto,
“frenu-tàbia”.
2 - marca “tanaka”: :la “tanaka” era il piccolo fusto di
latta, non di grande pregio, usato come
riserva di benzina delle jeep che
percorrevano il deserto. Col tempo, tra
ruggine e “botti” diventava vecchio,
inservibile. Quindi, un oggetto di poco
valore, di incerta provenienza, era
chiamato “marca tanaka”.
3 - marabt al fattus: ( a Tarhuna) dimostrazione di
abilità e capacità miracolistiche di
soggetti ritenuti “santi” dal popolo.
Per convincere delle loro capacità,
utilizzavano un esile palo in legno di
5-6 mt. di altezza e circa 10 cm. di
diametro e, senza interrarlo per
ancorarlo o usare sostegni per tenerlo
ritto , ma solo appoggiandolo a
terra,vi si arrampicavano fino in cima,
senza cadere. Dopo l’esibizione, si
prestavano a dare “consigli santificati”
ai questuanti, da cui ricevevano qualche
“ghersc”(soldo,lira locale)..
4 - marabt suf: curava il mal di pancia del
sofferente infilandovi un legnetto che
lui provvedeva ad affilare ed appuntire
,accompagnando l’operazione con sue
implorazioni coraniche. Nessun lamento
da parte dell’ammalato e, più
inverosimile, nessuna perdita o comparsa
di sangue!
5 - Uso di petrolio: relativamente facile da reperire sul
mercato, il petrolio veniva usato per
“pulire e lucidare” i pavimenti con
mattonelle di cotto. Ed anche per
“pulire” la testa ornata da
capigliatura lunga e folta delle
ragazzine, capace di trattenere
pidocchi e pulci. La mamma,in una
giornata di sole, armata di pettine a
denti stretti, faceva sedere la
ragazzina di fronte a sé e stendeva tra
lei ed essa una largo fazzoletto
quadrato di cotone bianco su cui faceva
cadere (come risultato di lente e
ripetute “passate” di pettine) i
possibili animaletti che venivano
subito schiacciati a terra o tra le
unghia dei pollici delle mani.
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