Malocchio

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Il malocchio è una delle tradizioni popolari più radicate, che tratta la superstizione del potere dello sguardo di persone invidiose o anche ammiratori, di produrre effetti sulla persona osservata.

Tale forma di superstizione e diffusissima, la si trova in tutte le società umane presenti e passate.

Dal punto di vista della psicologia il malocchio può nascere come aspetto negativo della seduzione, dall'osservazione dell'effetto che può avere un semplice sguardo sull'affascinato.

Dal punto di vista puramente magico il malocchio è un incantesimo, finalizzato a sottrarre ovvero aumentare l'energia vitale di un individuo. In dipendenza delle finalità di chi opera il malocchio, si distinguono lo scopo di ottenere la morte o la malattia dell'individuo preso di mira, oppure all'opposto finalizzate ad ottenere scopi più ameni, come un legame d'amore.

Gli effetti del malocchio consisterebbero in una serie di disgrazie concatenate che, improvvisamente e in breve lasso di tempo, accadono alla persona colpita, la quale può presentare anche seri disturbi della personalità che variano dal solo indebolimento psicofisico fino a veri e propri stati di alienazione mentale. I danni mentali ad esempio si possono manifestare con l'improvvisa perdita, per la persona colpita dal malocchio, della sua arte o dell'abilità che lo ha portata al successo, o della sua forza o della sua bellezza. I danni fisici del malocchio possono portare a gravi incidenti invalidanti la persona colpita o i suoi congiunti. I malocchi più gravi arrivano fino a provocare la pazzia totale o morte del malcapitato.

Nell'iconografia tradizionale lo jettatore che provoca il malocchio usa portare occhiali scuri per nascondere la direzione del suo sguardo maligno (malefico).

Contro il malocchio la cultura popolare usa un amuleto portafortuna, che varia a secondo delle società umane: ad esempio in Italia si usa fare le corna con le dita della mano, o toccare un oggetto in ferro o legno, o toccarsi i genitali, o portare adosso un corno di corallo, e per i devoti portare un santino o indossare una collanina con crocefisso.

In casi estremi la persona colpita dal malocchio può essere sottoposta ai riti di esorcismo diffusi in tutte le tradizioni religiose

 

 

Il malocchio  ancora oggi è considerato il tipo di fascinazione più semplice ed il meno pernicioso.

Esso sarebbe un influsso malefico che sprigiona dallo sguardo invidioso, a volte volontario (ma talora anche involontario) di certe persone (i soggetti con le sopracciglia unite, gli zingari e le streghe).

Questa influenza maligna avrebbe il potere di produrre nella vittima ignara stati più o meno accentuati di cefalea, accompagnata da forme di spossatezza, disorientamento, sonnolenza, nausea, vomito, vertigini e confusione mentale.

Quando nasce il sospetto che il mal di testa possa essere di origine magica, bisogna ricorrere all'opera della "rimediante", una sorta di fattucchiera specializzata nella risoluzione dei malocchi.

La rimediante è in grado non solo di stabilire la natura del mal di testa, ma anche di liberare il paziente dalla fascinazione, nel caso ne sia affetto.

I cerimoniali praticati al riguardo sono diversi.

Uno di questi è basato sull'osservazione dell'olio versato in un piatto.

La fattucchiera si fa il segno della croce, pronunziando la formula "In nome della Santissima Trinità"; poi traccia col pollice un piccolo segno di croce sulla fronte del paziente; successivamente, versate in un piatto contenente acqua sette gocce d'olio, recita nella sua mente uno scongiuro che rimane segreto (può svelarsi solo alla mezzanotte di Natale, altrimenti arrecherebbe offesa a Gesù Bambino).

Se le gocce d'olio rimangono inalterate, trattasi di un comune mal di testa; se, invece, si spandono, ci si trova di fronte ad un inequivocabile caso di malocchio, dal quale la vittima riesce a liberarsi soltanto dopo che è stato versato per strada il contenuto del piatto.

Quando il malocchio è resistente, il cerimoniale si ripete per tre volte consecutive.

Se la "liberazione" non avviene, lo scongiuro è ripetuto dopo due ore da un'altra fattucchiera, e, nei casi di particolare resistenza, da una terza fattucchiera a distanza di altre due ore.

Un altro scongiuro prevede che, oltre alle sette gocce di olio, siano versati nel piatto anche sette chicchi di grano: in presenza del malocchio si formerà sotto ogni chicco una bollicina d'olio.

Alcuni risultati di cancellazione del malocchio si fondano esclusivamente sulla forza magica delle parole e dei gesti della rimediante.

da  http://www.calitritradizioni.it/malocchio.asp#

 

Di seguito, sempre per tre volte, è ripetuto il segno della croce sulla fronte del “paziente” con il pollice della mano destra recitando contemporaneamente la formuletta e si continua ripetendo la stessa procedura sul capo ed infine sulla nuca. Per accertare se il malessere è stato generato da malocchio, al termine del rito la guaritrice versa dell’acqua in un piatto e un po’ d’olio d’oliva in un cucchiaio. In quest’ultimo, la guaritrice, intinge l’indice della mano destra per lasciarne cadere tre gocce d’olio nell’acqua contenuta nel piatto. Se le gocce d’olio rimangono intatte il malessere non può essere attribuito al malocchio, invece, se l’olio si  spande nell’acqua il malessere lamentato è da attribuire all’altrui invidia. Ma non solo, infatti, se la chiazza assume una forma circolare, il maleficio è da imputare a persona di sesso maschile. Se invece la chiazza assume una forma allungata e contorta, simile ad un serpente, il malocchio è imputabile ad una persona di sesso femminile.