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Martedi 7 Marzo 2006

Anche oggi tira un fortissimo vento di maestrale e la forza del  mare è aumentata di intensità. Con Joanne decidiamo di salire  fino  alla Fortezza di Santa Caterina. Per arrivare alla Fortezza si parte dalla zona del porto, si passa accanto all'ex tonnara dello Stabilimento Florio e da lì si comincia a percorrere in salita  l'unica strada asfaltata che s'incontra.  La strada asfaltata dura fino a metà salita. Per continuare si deve proseguire su un sentiero composto da lastre di porfido. Lungo i tornanti, nei punti esposti a nord-ovest,  il vento di maestrale arriva a raffiche così  impetuose.  Ci sono dei momenti in cui non riusciamo ad andare a avanti ed occorre aggrapparci alla balaustra per riprendere fiato. Nonostante ciò la giornata è chiara, il tempo è bello, c'è un sole splendente ed il panorama è meraviglioso. Lungo il percorso c'è  una vegetazione bellissima  e ne rimango  affascinato dai suoi colori.

FAVIGNANA - Prima foto: la strada asfaltata prima della salita - Altre foto : i bellissimi colori della flora locale

Da su in cima alla Fortezza di Santa Caterina  (circa 314 metri) si domina l'isola. IL panorama che si vede da lassù è bellissimo. La Fortezza Santa Caterina è disposta su una linea sud-nord, cioè quella che va dai 180 gradi a 360 gradi della bussola. Dal lato che guarda il centro di Favignana, osservando in senso antiorario,  a sud c'è Punta Lunga, a sud-est verso Punta Fanfalo e Punta Marsala si vede  l'isola di Mozia ed in lontananza Marsala,  a nord-est c'è Trapani col monte Erice, a nord  c'è l'isola di Levanzo. Dalla parte opposta  verso occidente si vede l'isola di Marettimo e proprio li  sotto c'è il gigantesco faro di Punta Sottile. 

FAVIGNANA - da sinistra Punta Lunga - Punta Fanfalo con Mozia e Marsala in lontananza -  Il porto di Favignana ed in lontananza Trapani ed Erice - Levanzo alle mie spalle - Marettimo

Pare che sia stata costruita dagli arabi nell'undicesimo secolo e poi con le differenti dominazioni è stata via via ristrutturata ed in qualche maniera alterata rispetto alle sue strutture originali. L'interno ha un aspetto desolante, abbandonato  e non pulito.

FAVIGNANA - Foto dell'interno della Fortezza di Santa Caterina

La fortezza molto probabilmente sarà servita nell'ultima guerra mondiale come postazione militare di avvistamento. Da lassù l'isola sembra più piccola dei suoi 19 chilometri quadrati di superficie, mentre è vero che sembra una grande farfalla  per la sua  conformazione. I libri di storia dicono che per la sua posizione strategico-militare ottimale  è rimasta soggiogata  per vari secoli alla dominazione Cartaginese , poi a quella  Romana e dopo la caduta dell'Impero, alla dominazione saracena; sotto tale dominazione risulterebbero edificate le tre torri di avvistamento (a cui si presume sia ispirato il simbolo di rappresentanza del Comune) di Santa Caterina, San Leonardo e Torretta. Di quest'ultima sono visibili ancora i ruderi, mentre per le altre i restauri e le trasformazioni in epoca Normanna ne fecero la Fortezza di Santa Caterina ed la Fortezza di San Leonardo. Nello stesso periodo per volere degli stessi Normanni fu edificata la Fortezza San Giacomo e fu intrapreso un maggiore sviluppo nella pesca del tonno. Ai Normanni seguirono gli Angioini, gli Aragonesi e gli Spagnoli.

FAVIGNANA - La Fortezza di Santa Caterina

Nel 1637 l'arcipelago delle Egadi venne ceduto da Filippo IV al marchese Camillo Pallavicino di Genova, che mediante costose opere di bonifica rese i territori di Favignana coltivabili e quindi ne garantì il popolamento. Grazie alle concessioni enfiteutiche degli stessi Pallavicino, ebbe a svilupparsi il primo centro urbano nell'isola, più precisamente in località Sant'Anna. Nel contempo vennero realizzati grandi depositi e la Chiesa parrocchiale (Chiesa Madrice) decentrata rispetto alla Fortezza San Giacomo, per lasciare a quest'ultima libera la vista sul mare.

FAVIGNANA - Io e Joanne davanti alla facciata della Fortezza di Santa Caterina

Peppe Guarrasi mi dice che durante l'occupazione borbonica, Favignana fu tristemente nota per le proprie carceri entro le mura della Fortezza San Giacomo e della Fortezza di Santa Caterina, nonché del Castello di Punta Troia (a Marettimo), ove vi furono imprigionati oppositori politici quali Giovanni Nicotera e Guglielmo Pepe. Ciò fino all'unificazione d'Italia per opera di Giuseppe Garibaldi, che si narra sia passato da Favignana con i suoi uomini ad aprire le prigioni di Santa Caterina e San Giocomo, dopo lo sbarco a Marsala. Dopo l'unificazione d'Italia, quello che ha più caratterizzato la storia di Favignana così come per tutto l'arcipelago, è strettamente legato alla Famiglia Florio. Scendendo dalla Fortezza mi viene in mente che mia madre mi diceva che durante il suo viaggio a Favignana nel 1938 per trascorrere la sua  luna di miele con mio padre erano saliti anche loro alla Fortezza. Nel pomeriggio cerco Peppe Agrizzi, che, mi è stato detto, ha già svolto una ricerca sull'albero genealogico degli Ernandes, poichè sua madre si chiamava Leonarda Ernandes. Purtroppo ha degli impegni di lavoro e trovo solo sua moglie Giuseppa, che è molto gentile, ma non può aiutarmi. Lungo il mio tragitto verso il centro del paese, mi intrattengo a parlare con alcuni abitanti favignanesi. Scatto alcune foto.C'è  Flaminio Ernandes, proprietario di una tabaccheria, il macellaio Sparta, Giacomino, il pasticciere, Occhiuzzi, detto il tonnaroto e Gaspare Bannino, anche lui macellaio.

FAVIGNANA : Da sinistra: Sparta, Flaminio Ernandes,  Occhiuzzi,  Nicola Ponzio e  Gaspare Bannino

Torno al camper prima che fa buio,  appena  in tempo per scattare alcune foto spettacolari delle onde che s'infrangono contro la barriera di cemento che divide la strada dal mare. Il mare è veramente infuriato. Durante la notte, nel sonno,  avverto un forte  dondolio del camper sotto la forza del vento. E' come dormire in una  barca in balia del  mare mosso.

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