La stanza  di Carmelo R. Viola

Carmelo R. Viola

Quale opposizione…

 

LETTERA APERTA ALL’ON.LE FRANCESCHINI

di Carmelo R. Viola  

Egregio Signore, altri prima di Lei hanno giocato il ruolo davvero grottesco di un’opposizione come l’altra faccia della maggioranza. Non meno grottesco è l’atteggiamento del rappresentante di quest’ultima – al secolo Silvio Berlusconi – il quale si richiama, con petulanza comaresca, all’essere sostenuto dal voto popolare, come dire “legittimato a governare per volontà del popolo” (quindi per effetto di vera democrazia), il che è l’equivalente della volontà divina per il principe medioevale!

Ci troviamo davanti ad una sceneggiata in cui Lei fa da spalla al primo comico e dietro cui si cela una perdurante spaventosa ignoranza della scienza sociale, non molto dissimile da quella che caratterizzava le agorà greche, dove gli psicologicamente più forti determinavano l’andamento e il risultato delle discussioni. E non poteva essere diversamente.

L’uomo si porta dietro la paura dell’ignoto e della solitudine finché non è adulto psicologicamente. Su tale paura sono state fondate tutte le religioni ed i rapporti di sudditanza secondo la legge-meccanismo del dominio-soggezione, che si manifesta perfino fra due soggetti di diversa età psicologica, per esempio come fra un padre e un figlio minorenne, almeno nella generazione precedente. Tale meccanismo riproduce l’ equivalente biosociale dei rapporti che ci sono tra cromosomi dominanti e cromosomi recessivi dell’elica del Dna.

Per farla breve, la stragrande maggioranza della gente, anche se ignara sul piano individuale, come massa riproduce il peggio che è o la violenza o il suo opposto: la mansueta remissione. La stragrande maggioranza è alla ricerca inconscia di un dominatore perché incapace di autosufficienza. Tale dominatore può essere un papa, può essere un Berlusconi. Le “folle oceaniche” non sono un prodotto del ventennio, ma sono sempre esistite: basta vedere quelle che si radunano ogni domenica davanti al Vaticano.

Perciò, farsi vanto del sostegno di “questa” folla è come richiamarsi ai benefici di una civiltà ancora primitiva. Quando dunque la civiltà non è più primitiva? Quando non ci sono più folle “recessive” in cerca di un idolo “dominante (che può anche essere un calciatore o un corridore di Formula Uno) e quando non vota contro sé stessa come nel caso del grande Silvio.

Lei, signor Franceschini, che ritenevo più intelligente prima di sperimentare il Suo silenzio, fa il gioco della maggioranza: è un personaggio della triste sceneggiata perché rappresenta l’altra faccia della destra propriamente detta, espressa, senza tèma di smentita,  dal liberismo. Il quale è un sistema che realizza l’altra Repubblica, quella borghese-capitalista espressa dall’art. 41 della Costituzione (libera iniziativa economica privata) e letteralmente sopprime la prima, quella socialista, quella dei diritti naturali e che dà lo Stato di diritto, quella del diritto al lavoro garantito dallo Stato e che equivale a diritto alla vita.

E’ strano come a distanza di tanti anni nessuno – che io sappia - abbia messo in evidenza questa duplicità della Costituzione. Ebbene, se il punto di riferimento dell’opposizione, da Lei rappresentata, è lo stesso liberismo, non è forse vero che la Sua funzione sia, in realtà, quella di fare da spalla al primo comico della commedia? Mi creda: un partito sedicente democratico non so che significhi. Se persegue lo stesso liberismo, è un non senso che serve solo a legittimare la maggioranza, la quale può ben dire che l’opposizione, tutto sommato, non ha nulla di nuovo da proporre. Ha ragione quando sostiene che si è vicini alla “democrazia perfetta” dell’alternanza, con questo intendendo dire che è ormai solo questione di persone e non più di sistema.

E, infatti, nessuno più – della Sua opposizione - mette in dubbio il sistema. Esorta semmai a cambiare qualche regola e in questo si risolve il riformismo, di cui si va parlando, come se si trattasse di rivoluzione.

A giorni si va alle urne e per le comunali e per le europee. C’è una marea di gente, spesso molto giovane, candidata. Ma questo che si suole chiamare democrazia, è, caricatura di democrazia. La democrazia non è data dalla quantità di soggetti che si dànno al gioco della candidatura, come se si trattasse di concorsi di bellezza o, nel caso specifico, di saccenza, ma dalla sufficienza psicologica prima e dalla cognizione scientifica dopo: due qualità che presuppongono una crescita evoluzionale, che ancora non c’è. Perciò, quando ci saranno veri e propri corsi di studio di scienza sociale e avvicendamento nella burocrazia del potere, allora si potrà parlare di cenni di democrazia.

Ma non è tutto. A nessuno della Sua opposizione passa per la mente che uno Stato, che non possiede un €uro, che non l’abbia in prestito con interesse dalla piovra bancaria, sia come un soldato senza armi, che deve farsi prestare il fucile dal vicino per difendersi da chi lo aggredisce. A nessuno della Sua opposizione viene in mente che nell’àmbito di uno Stato democratico non ci debbano essere cittadini senza un sufficiente potere di acquisto (indipendentemente dal “mercato del lavoro”), che i servizi pubblici di prima necessità debbano essere gratuiti e per tutti, che la produzione di beni e servizi debba essere pianificata secondo il fabbisogno, che la casa debba essere data a tutti e non essere frutto della via crucis di un mutuo pesante come un macigno, e così via.

Questo ed altro dovrebbe venire in mente a chi rappresenta l’opposizione e se non pensa a questo, signor Franceschini, a che cosa pensa mai? E se non ci pensa, perché non passa armi e bagagli al mito dominante di Berlusconi? Ma lo sa che significa opposizione? Significa sinistra come alternativa della destra, il bene universale contro la distribuzione occasionale delle ricchezze, contro le differenze abissali, contro la criminalità da compenso e da emulazione che completa il quadro del sistema liberista da Lei sostenuto assieme al Suo avversario.

Lo sa, signor Franceschini, che il socialismo non è un’opzione ideologica ma una necessità biologica, la risultante scientifica di una ricerca sociologica aliena da posizioni preventive e preconcette? Per questo, la Sua figura mi fa anche ridere: mi ricorda un personaggio farsesco dell’opera dei pupi siciliani, il quale, mentre Orlando mena i maledetti “nemici di dio”, raccomanda di battere bene contro le gambe di costoro. E la platea sghignazza.  Nel caso specifico, il nemico di Berlusconi è Lei, che chiede di esserne battuto a dovere. Sta di fatto che il filo conduttore del Cavaliere è il Suo stesso filo conduttore, e che il contrario fa parte della cosiddetta sinistra “radicale”, che Lei non sa cosa sia se non che la storia l’abbia bocciato. Lo dicono i più, lo ripete anche Lei e così si mette la coscienza a posto. Sta di fatto che tanto Berlusconi quanto Lei siete impegnati a realizzare nel miglior modo possibile l’art. 41 della Costituzione, quello che identifica l’economia con l’affarismo dei privati. A Lei, rappresentante dell’opposizione non viene in mente quanto sia assurdo e ridicolo che la fisiologia economica di un paese – e di un  continente e del mondo intero – dipenda dai buoni affari di gente che è interessata ad accumulare profitti, ricchezza, beni immobili e, se possibile, anche potere politico, esattamente come sta facendo il primo impresario di casa nostra per volontà e in nome del popolo e a cui Lei, da buon liberista, tiene il moccolo. Ad majora!

                                                                       Carmelo R. Viola

 

Dario Franceschini

(Lettera a Franceschini – 1° giugno 2009 – 2542)