TRIPOLI BEL SUOL D’AMORE
(clicca sul titolo e
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Mi Chiamo
Riccardo Chisari e sono nato a Tripoli il
5/1/53, qui vivo con la mia famiglia
costituita da mamma e papà ed altre sei
persone tra fratelli e sorelle.
Intorno alla
nostra famiglia girano un sacco di individui,
son tutti zii ma, zio e zie a tutti gli
effetti non lo è nessuno, che per una cosa o
per l’altra hanno stretto amicizia con la
mia famiglia. Ordunque pensando un po’ a
ritroso mi vengono in mente alcuni concetti
fondamentali con cui mi sono formato facendo
by myself degli approfondimenti
pseudoscientifici.
Ecco uno cui
ho ragionato per molto tempo;
La
Città, veniamo quindi
ora a contenuti e fatti.
Non credevo
fosse possibile poter immaginare che oltre
quella mia città ed i suoi spaziali dintorni
sino allora a me conosciuti, che al di là di
quella certa fascia di deserto e quello
spazio di mare, fosse possibile immaginare
un’altra
Madiynah (1) diversa da
essa.
Ed ipotizzato
che sia ammissibile l’esistenza d’un’altra
città, questa, come sarà? Come potrebbe
essere fatta? Come saranno i loro cittadini? Come
saranno le strade?
In che cosa potrebbe essere diversa
da Tripoli ?
Di certo,
ammesso e
non concesso chi ci sia, sarà
senz’altro posta sul mare, avrà il lido ed
il lungomare che l’attraversa tutta e tante
strade disposte così come queste, con più o
meno gli stessi edifici e con il medesimo
andamento nel territorio.
Al limite
sarà colorata diversamente, ammesso sia
possibile che le facciate delle case abbiano
un colore diverso dal bianco e che persiane
e porte possano essere d’altri colori oltre
il verde e l’azzurro mare.
Senz’altro
dovrà avere una piazza, che sarà fatta più o
meno come
Maidaan Asciuhada (2), con una grande gazzella nel centro che si ricopre
con l’umidità
della notte di tantissime
gocce colorate dalle luci delle auto
e dei lampioni.
Di certo avrà un porto che, però non
credo possa essere diverso e più grande di
questo. Di certo ci sarà
la Cattedrale, fatta così a
strisce rosa e bianche, perché la cattedrale
è fatta così e poi ci saranno
la Chiesa di
Santa
Maria
delle Grazie (3) che si riconosce subito
perché è più alta da terra e ci si arriva
dal marciapiede facendo 4 o 5 gradini e
quando sei giunto è come se tutto intorno,
tu, avessi una piazza privata sopra la
strada.
Questa piazza
privata, realizzata in tale maniera, con
anche ringhiera e muretto intorno, è fatta
così perché questo sagrato che conduce alla
chiesa è Sacro e pertanto gli Infedeli (Arabi)
non ci possono mettere piede dentro in
quanto non credono nella verginità di Maria
che è
la Madonna, madre di Gesù...
ed a maggior ragione la chiesa di Santa
Maria delle Grazie, ove sono osannate le
grazie e le virtù della Madonna deve essere
fatta per forza così, sennò come potrebbe
invece essere fatta?
Senz’altro ci
saranno le chiese degli altri vari santi da
Antonio a Zaccaria (dalla A alla Z) perché
quelle sono solo per la gente che ci abita
vicino nei rioni e non può mica fare tanta
strada con il vestito bianco la domenica
mattina e salire nell’autobus (quando passa)
con dentro le capre che mangiano il bianco
delle scarpe e che fanno la cacca a pallini
che rimane schiacciata sotto le scarpe che
poi non le puoi più staccare e non puoi di
conseguenza entrare in chiesa.
Allora per
questo motivo, dato atto che le capre,
insieme ai cammelli, agli asini, pecore, ecc.
ecc. sono dappertutto ed anche loro devono
muoversi per la città per portare latte e
formaggio ed. altre loro cose da una parte
all’altra della
madiynah (1), allora per
questo motivo si fanno delle chiese più
piccole, con una porta non molto grande
diritto nel mezzo, ed altre due un po’ più
piccole ai lati che dicono servono per
entrare e per uscire da una parte o
dall’altra ma che invece serve per l’entrata
separata degli uomini da quella delle donne.
Credo che
nelle chiese di Sant’Antonio l’ingresso
delle femmine deve essere quello di sinistra,
perché mi ricordo che una volta che era
tardi e sono entrato di lì, ci ho trovato un
sacco di femmine che mi guardavano male, ed
io, allora piano piano son dovuto andare
dall’altra parte (dove c’erano i maschi ed
anche i ragazzi ) passando, con grande
imbarazzo, proprio nella zona di mezzo, dove
il Signore vede tutto alla perfezione (infatti,
è in questo posto che si fa la genuflessione)
oltre a tutti i presenti, anche Lui, così,
per forza di cose, Lui che vede tutto, avrà
notato la mia manchevolezza
Io, ogni
volta, dico al Signore, che mi pento dei
miei peccati e che non vorrei peccare più,
ma lui mi deve dare una mano, perché, quando
un ragazzo più grande mi dice una parolaccia
io gli
rispondo
”AFFANCULO”, e se un libico sputa
sulla croce, io gli ribadisco che sputo su
Muhammad ( 4) (Lode sia al suo nome)
e allora iniziamo a fare a botte.
Dunque il
problema è questo; si fa più peccato a fare
le cose o si fa meno peccato a non fare le
cose che si dovrebbero fare?
E cioè è più peccato fare a botte per
difendere la croce ? o è più peccato il non
fare a botte (con uno però molto più grande
di te) ? anche perché è chiaro che se è più
piccolo, questo ragionamento non vale niente
e allora lo devi picchiare piano, senza
fargli male soprattutto per fargli capire
dolcemente con le botte che è meglio per lui
cambiare idea e ragionare come dicono i
grandi che sanno tutto, in quanto anche loro
prima erano piccoli ed ora che sono
cresciuti
vivono finalmente la loro vita in
quella zona franca
d’assoluta certezza.
Tornando
dunque a noi ed al discorso che facevamo
prima,… credo perciò che sarà possibile ci
siano due o tre chiese così come queste
messe vicine alle case di chi abita
nelle adiacenze, ma con un tantino di
spazio in mezzo che serve per fare il
sacrificio di andare in chiesa. Nella porta
grande ci passa soltanto chi si sposa con
gli invitati, oppure quelli che portano la
bara del morto, oppure quando viene il
Cardinale.
Ogni chiesa
deve avere una
recinzione di piante verdi fitte
fitte, messe in doppia fila , l’una
distaccata dall’altra,
giusto lo spazio di una persona
stretta stretta che quando entri ti devi
sforzare,
perché
lì,
quando ti scappa,
ci puoi fare i bisogni , dato che
in tutte le chiese non ci sono i
gabinetti e quindi quando devi andare in
chiesa devi farla prima e devi essere sicuro
che poi non ti
scappa, perché senno è un gran casino
e se te la fai addosso (eccetto i bambini
piccoli con il patello)
è un peccato mortale soprattutto se
fai anche la scoreggia
.
Dunque
senz’altro ci saranno il Cinema Astra ed il
Metropole.
Il primo sarà verso la ferrovia ed il
Metropole ,che si riconosce per l’insegna
tutta azzurra messa di traverso, vicino al
corso principale così, quando si esce dalla
pizzeria di
Buscetta (5), girato l’angolo trovi il
cinema con l’uomo che vende le
simensa (6) e gaggauiie (7) proprio
attaccato a quello che vende i biglietti.
Forse ci saranno anche altri due
cinema, ma credo non sarà conveniente,
perché è meglio che devono essere due perché
in uno girano
i films dei romani - corsari -
marziani e nell’altro cowboys - tarzan e
quelli che fanno ridere i bambini.
Ci saranno
tutte le
madaarisu (8) che esistono qui e saranno
fatte così come queste, perché si vede
subito che questa è una scuola materna,
questa è quella elementare e quella più
grande con tutto il recinto intorno è
la Scuola Media.
In un palazzo
giallo con fuori le statue bianche il Liceo
Artistico-Scientifico e dall’altra parte
L’Istituto Tecnico per Geometri e
Ragionieri
in un palazzo grigio perché loro, i geometri
ed i ragionieri, sono meno raffinati
dei liceali e
badano di più all’essenza delle cose.
Dunque, le
cose essenziali sono: il Porto, il Lungomare,
la Chiesa di Santa Maria
delle Grazie, la Cattedrale, il Cinema
Astra, il Metropole, le Scuole, e poi
tulle le
case e la gente che dentro ci vive e
lavora.
Le strade,
quelle principali che portano per tutto il
centro, devono essere molto larghe, come
quelle del lungomare, dei giardinetti e
quelle che portano ai cinema. Hanno i
lampioni sospesi a dei fili in mezzo alla
strada e sono tutte di colore nero scuro,
perché asfaltate, ed hanno anche due
marciapiedi ai lati opposti ma non ci si può
camminare a piedi a mezzogiorno quando
fumano.
Quelle altre
invece che rimangono intorno a queste più
importanti, sono invece di color
bianco-giallo perché fatte di terra naturale
(migliori perché ci puoi camminare a
mezzogiorno senza rimanere incollato
nell’asfalto) ed inoltre, se proprio ti
bruciano i piedi,
li puoi mettere in mezzo alla
moja
(9) biancastra che scorre nella canaletta di
mezzo.
Poi
naturalmente ci deve essere
la Fiera Campionaria, con
quel gran portone merlettato e con tutte
quelle bandiere colorate
intorno e dentro le mura perimetrali
le giostre con gli aeroplani, i cavalli ed i
cammelli di legno e/o di ferro colorati, con
tutti i baracchini per tirare le palline
nelle bocce
di vetro trasparente. Chiaramente,
una città come si deve, deve avere per forza
il
Souk (10), dove endono tappeti colorati,
l’oro, l’argento battuto, l’Oppio e
l’Hascisc.
Francamente
al
Souk
El Muscir (11) bisogna andarci accompagnati da qualche grande,
perchè sennò gli Arabi ti acchiappano e ti
fanno vedere i sorci verdi.
Sembra,
infatti, che i ragazzini sono
particolarmente ricercati perché hanno carne
e sederini teneri, senza quei pelazzi che
ricoprono gli adulti in tutto il corpo. Mi ricordo
una volta che con il Mario, il figlio della
signora Rosa, quello mibuul (12), eravamo al Souk
(10) e lui si era messo d’accordo che se l’Alì
Firasch (13)
glielo faceva toccare, lui gli avrebbe
fatto vedere il mio sedere, ma io ho fatto
in fretta ad allontanarmi via di corsa.
Poverino
il Mario, lui non capiva bene le cose perché
come tutti sapevano era diventato scemo a
forza di prendere l’oppio dato che la sua
mamma ( la signora Rosa) quand’era bambino,
glielo dava diluito tutti i giorni nel
laban
(14) affinché lei potesse fare i
mestieri in santa pace .
A forza di
prendere oppio e/o hascish
tutti i giorni oramai, pur diventando
grande rimaneva con un cervello da bambino e
ragionava peggio di un ragazzino instupidito
come quando hai preso un’enorme insolazione.
Ricordo
ancora che però era grande e grosso e molte
volte mi metteva a cavalcioni sulle spalle.
Era
molto bello perché mi afferravo ai suoi
capelli e quando volevo girare a destra gli
tiravo l’orecchio destro, quando volevo
andare a sinistra gli tiravo quello sinistro
e invece se volevo fermarmi gli tiravo
indietro tutte e due le orecchie.
Se invece
volevo scendere per fare pipì o perché
volevo sgranchirmi le gambe gliele tiravo
tutte e due insieme verso il basso.
Credo che ad
un certo punto il Mario sia sparito dalla
circolazione perché era morto all’improvviso,
ma i grandi tutti e quanti non si erano dati
tanta pena, ed anche così la sua mamma,
perché dicevano che il poveraccio aveva
finito di soffrire e di farsi prendere per
il culo da tutti e quanti, e che era meglio
che fosse morto così naturalmente per un
collasso di oppio piuttosto che finire in
una baracca con tutto il sedere sfondato in
qualche parte del deserto.
|
VOCABOLI TRIPOLI BEL SUOL D’AMORE
|
1
|
Madiynah
|
città
|
2
|
Maidan Asciuhada
|
Piazza dei
martiri
|
3
|
Chiesa
S.M. d. Grazie
|
si trova
dirimpetto alla Fiera Campionaria
|
4
|
Muhammad
|
Maometto il
Profeta di Allah
|
5
|
Buscetta
|
era il nome della
Pizzeria più rinomata di Tripoli
|
6
|
simensa
|
semensa in
Itagliese - si mangiano al cinema
|
7
|
gaggauiia
|
noccioline
|
8
|
madaarisu
|
scuole
|
9
|
moja
|
acqua
|
10
|
Souk
|
Mercato
|
11
|
Souk el Muscir
|
Mercato di Muscir
sito a ridosso del Castello
|
12
|
Mibuul
|
sciocco
|
13
|
Ali Firasch
|
Alì Tappeto - Alì il Tappetaio
|
14
|
Laban
|
latte
|

|

|

|

|
Puntali di moschea
|
Anfore
romane
|
I
giardini del castello
|
casba
|

|

|

|

|

|
Medina
|
abito
|
moschea
di notte
|
Tarabulus – scorcio della città
|
piantina
|
|