La stanza di Giuseppe Segalla

Giuseppe Segalla

"Squilla il telefono"

di   Giuseppe Segalla

         Il caso, che per quasi tutti noi ha la “ci” grande e abita in cielo, si è divertito a convogliare sul mio telefono “voci” tripoline. Nel giro di pochi giorni infatti sono stato raggiunto, sulle colline di Lugo, un paesucolo dell’Alto Vicentino con tanto di villa del Palladio, da ben quattro messaggi che partivano da vari punti cardinali. Troppo bello e troppo “lasalliano” perché non mi senta in obbligo di riferirne, convinto come sono che questi siano dei modi efficaci e moderni, date le distanze che ci separano, per vivere e alimentare il nostro associazionismo.

         Ha cominciato Domenico Ernandes. Nonostante i lunghi silenzi, era desiderio comune quello di re-incontrarci e il fatto è accaduto durante il raduno di Torino, capolavoro di Felice Spagnolo. Nel “buen retiro” di Punta Ala, Domenico coltiva ora la passione per il mare, come i suoi avi. Negli ultimi numeri dell’Oasi ci ha dato conto di una sua recente quanto appassionata navigazione nelle acque e tra le isole della Gran Bretagna. Ma quante altre cose sono riemerse: l’Alitalia (gloriosa di un tempo!), il calcio (vigoroso e deciso, il suo), l’atletica, gli amici comuni (con viva nostalgia per qualche “desapareçido”), il suo ricchissimo sito internet (ernandes@interfree.it).

         Due giorni dopo, il telefono chiama dai dintorni di Roma, da Acilia per la precisione. E’ Giovanni Valiserra. Mi corre subito alla mente un ciuffo biondo che rimbalza seguendo il ritmo più o meno veloce della corsa, nel cortile dei Fratelli. Una corsa inesauribile perché Giovanni… ha fiato da vendere. Lo vedo qui in una foto con i campioncini Errico, Buzzanca, Muratori, Russo, Balestreri…

Si passa al discorso sulla salute, sui figli laureati, sulla pensione… Resta indeterminato il tempo e il luogo in cui ci si rivedrà dal vivo. Ma dovrà succedere.

         La telefonata successiva parte da Atene! “Si ricorda di me?”, chiede Michele Gerakis. E anche Michele comincia a rimescolare presente e passato: dal “santo” cortile dei Fratelli agli attuali e numerosi impegni di lavoro, dai viaggi frequenti all’amico Calvo Platero (ex-LaLi) corrispondente da New York del “Sole 24 ore”, dal piccolo mondo della scuola a quello molto più dilatato che si è aperto poi. I sentimenti però e i ricordi non hanno perso d’intensità e ci accompagnano come capitale prezioso che non teme svalutazioni.

         La meno preventivabile delle telefonate si muove da Siracusa. In linea c’è la Sig.ra Giovanna Marino, sorella di un Ex La-Li, presente a uno dei raduni di Paderno degli anni 80. Giova un antefatto. Domenico Ernandes mi aveva pregato di inviare alla Sig.ra Giovanna, amica d’infanzia, il mio libro di poesie “Calamite di luna” perché colpita anche lei da un fatto luttuoso (un incidente motociclistico) simile a quello riportato nel mio scritto. Appena letto il libro, la Signora si sente quasi in obbligo di chiamarmi per sottolineare l’incredibile serie di particolari che accomunavano i due episodi. E’ seguita, da parte sua, una lezione di fede quale non ho sentita da nessun pulpito: il suo figliolo è vivo più che mai, ne coglie la presenza in infiniti segni, continua a tenere uniti nel suo nome e nel suo ricordo gli amici e le amiche… Mi pareva di vedere l’invisibile e che le cose inesprimibili fossero talmente chiare da non aver bisogno di parole. A questa gentilissima Signora altro non devo che gratitudine per la sua preziosa testimonianza.

         Telefonate, gente! Fa bene a voi e agli amici! Fa Associazione.

Giuseppe Segalla