Il caso, che per quasi
tutti noi ha la “ci” grande e
abita in cielo, si è divertito a
convogliare sul mio telefono
“voci” tripoline. Nel giro di
pochi giorni infatti sono stato
raggiunto, sulle colline di Lugo,
un paesucolo dell’Alto Vicentino
con tanto di villa del Palladio,
da ben quattro messaggi che
partivano da vari punti
cardinali. Troppo bello e troppo
“lasalliano” perché non mi senta
in obbligo di riferirne,
convinto come sono che questi
siano dei modi efficaci e
moderni, date le distanze che ci
separano, per vivere e
alimentare il nostro
associazionismo.
Ha cominciato Domenico
Ernandes. Nonostante i lunghi
silenzi, era desiderio comune
quello di re-incontrarci e il
fatto è accaduto durante il
raduno di Torino, capolavoro di
Felice Spagnolo. Nel “buen
retiro” di Punta Ala, Domenico
coltiva ora la passione per il
mare, come i suoi avi. Negli
ultimi numeri dell’Oasi ci ha
dato conto di una sua recente
quanto appassionata navigazione
nelle acque e tra le isole della
Gran Bretagna. Ma quante altre
cose sono riemerse: l’Alitalia
(gloriosa di un tempo!), il
calcio (vigoroso e deciso, il
suo), l’atletica, gli amici
comuni (con viva nostalgia per
qualche “desapareçido”), il suo
ricchissimo sito internet
(ernandes@interfree.it).
Due giorni dopo, il
telefono chiama dai dintorni di
Roma, da Acilia per la
precisione. E’ Giovanni
Valiserra. Mi corre subito alla
mente un ciuffo biondo che
rimbalza seguendo il ritmo più o
meno veloce della corsa, nel
cortile dei Fratelli. Una corsa
inesauribile perché Giovanni… ha
fiato da vendere. Lo vedo qui in
una foto con i campioncini
Errico, Buzzanca, Muratori,
Russo, Balestreri…
Si passa al discorso sulla
salute, sui figli laureati,
sulla pensione… Resta
indeterminato il tempo e il
luogo in cui ci si rivedrà dal
vivo. Ma dovrà succedere.
La telefonata
successiva parte da Atene! “Si
ricorda di me?”, chiede Michele
Gerakis. E anche Michele
comincia a rimescolare presente
e passato: dal “santo” cortile
dei Fratelli agli attuali e
numerosi impegni di lavoro, dai
viaggi frequenti all’amico Calvo
Platero (ex-LaLi) corrispondente
da New York del “Sole 24 ore”,
dal piccolo mondo della scuola a
quello molto più dilatato che si
è aperto poi. I sentimenti però
e i ricordi non hanno perso
d’intensità e ci accompagnano
come capitale prezioso che non
teme svalutazioni.
La meno preventivabile
delle telefonate si muove da
Siracusa. In linea c’è la Sig.ra
Giovanna Marino, sorella di un
Ex La-Li, presente a uno dei
raduni di Paderno degli anni 80.
Giova un antefatto. Domenico
Ernandes mi aveva pregato di
inviare alla Sig.ra Giovanna,
amica d’infanzia, il mio libro
di poesie “Calamite di luna”
perché colpita anche lei da un
fatto luttuoso (un incidente
motociclistico) simile a quello
riportato nel mio scritto.
Appena letto il libro, la
Signora si sente quasi in
obbligo di chiamarmi per
sottolineare l’incredibile serie
di particolari che accomunavano
i due episodi. E’ seguita, da
parte sua, una lezione di fede
quale non ho sentita da nessun
pulpito: il suo figliolo è vivo
più che mai, ne coglie la
presenza in infiniti segni,
continua a tenere uniti nel suo
nome e nel suo ricordo gli amici
e le amiche… Mi pareva di vedere
l’invisibile e che le cose
inesprimibili fossero talmente
chiare da non aver bisogno di
parole. A questa gentilissima
Signora altro non devo che
gratitudine per la sua preziosa
testimonianza.
Telefonate, gente! Fa
bene a voi e agli amici! Fa
Associazione.
Giuseppe Segalla