La stanza di Giuseppe Segalla

Giuseppe Segalla

Giuseppe Segalla

Un "Piccolo raduno" dentro al "Grande raduno"

di   Giuseppe Segalla

         Era il 30 di settembre e tutto è partito dal 339 8282190 di Giancarlo Trovato: le vibrazioni sonore del cellulare mi annunciavano che…l’Ex-Lali evaso, Armando Inserra, era stato catturato e a Paderno, dopo 35 anni, sarebbe stato offerto in pasto a me, suo antico maestro, oltre che ai fedelissimi dell’annuale raduno.

Difficile aspettare ancora un giorno per ritrovarsi e così, complice Giulio Marcello trasbordante di mezzi, di vita e fantasia, si sono intrecciati nell’etere i contatti necessari e sufficienti per incontrarsi la sera del giorno stesso, sabato 30 settembre.

Dove? "Da Giuliano", un ristorantino al primo tornante della salita al monte Grappa. Ne era rimasto folgorato il solito Giulio, non si sa ancora se già stanco prima di affrontare le rampe della montagna o giustamente affaticato dopo averle ridiscese. Non era comunque sulla via di Damasco.

All’appello risultavano presenti i “detective” (Felice Spagnolo e Giancarlo Trovato, coi fratellini Marcello e Salvatore al seguito), il disertore (Armando Inserra), i coimputati di diserzione (Sergio Oddo, con la figlia e Luciano Palmisciano, con Vera), l’ormai recuperato ai nostri incontri (il buon aretino Andrea Sammartano), un Ex-Lali D.O.C. (Giacomo Aronica, con Luciana), il prezzemolo (Giulio Marcello) e, nella gradevolissima cerchia delle già citate gentili presenze, Angela Savini, uno scrigno di memorie freschissime. Poi, a fare da cornice e pure vecchia, il sottoscritto, maestro d’altri tempi ma ancora sulla breccia. Quattordici in tutto.

Niente male la cena, ma molto meglio il contorno di parole e di emozioni che ci siamo regalati in grandissima allegria. C’era Giulio a replicare, nel ricordo, le sue gesta sportive che ormai stanno di casa nelle antologie dell’epica perché, poverino, non riusciva proprio ad arrivare secondo nel basket, nel calcio, nell’atletica… E c’era Oddo, lasciato imberbe e ritrovato con una barba da antico filosofo che, modestamente, da Roma, si è dichiarato pronto a gratificare i presenti di prebende, onorificenze, promozioni… Basta ricorrere alla sua intercessione. E c’erano quelli che disquisivano sulla raffinatezza del calcio offerto dal “La Salle” e Palmisciano junior a concedere che sì…, ma che contro i muscolari della sua “San Francesco” non c’era niente da fare… C’era poi (ma forse prima o durante) la Savini a ricordare i tipi da schianto dei suoi tempi (suvvia, Contessa, i suoi sono ancora tempi favolosi), con tutti a parlare di tanti, rimpiangendone l’assenza…

E qui mi si conceda di rubare lo spazio che serve per incastonarvi le emozioni vissute da un vecchio maestro e da un suo allievo che non si vedevano da 35 anni. L’Armando Inserra me lo ricordavo grande così, ma già straordinariamente  ricco di consapevolezze e di serietà. Non mi sono dunque stupito di ritrovarmi davanti un uomo realizzato e saggio, capace di riflessioni e valutazioni non scontate o banali

sulle persone, le opinioni correnti, la situazione sociale… E’ stato bello per entrambi uscire dallo schema “alunno / maestro” per parlarci da uomo a uomo.

Abbiamo “riletto” insieme una foto di classe, rinfocolando i ricordi, abbandonandoci a congetture sulla situazione attuale dei compagni/alunni e, soprattutto, esaltandoci all’idea che ci si possa ritrovare in tanti.

         A un’ora ancora da cristiani ci siamo dati l’arrivederci al Filippin per il giorno dopo, il giorno del grande raduno: la piccola matrioska si annullava nella grande.

 

                                                                  Giuseppe Segalla