La stanza di Giuseppe Segalla

Giuseppe Segalla

"Telefonate, gente, telefonate"

di   Giuseppe Segalla

Verso la fine dell’estate, uno squillo amichevole ha attraversato il mare e mi ha raggiunto da Ischia, dove il buon Antonio Marcello va a recitare la parte del nonno. Si è parlato naturalmente  della “durezza” del luogo che il povero Antonio deve sopportare per tutta la stagione estiva (quanto ti comprendiamo e ti compatiamo!); si è parlato con affetto del fratellino Giulio, anche lui fresco e felice nonno… Poi, rifacendosi al “Telefonate, gente..” già proposto ne “l’oasi”, Antonio mi prospettava di ribattezzare il titolo con un più seducente e diretto “Chi l’ha visto?”, immaginando la rubrica come un luogo in cui possano trovare posto messaggi anche brevissimi del tipo (inventato, ma non troppo) : “Sono Michele Gerakis, abito ad Atene. In Italia per lavoro, il 17 novembre ho incontrato a Parma Fr. Piero, compagni di classe ed amici quali Giancarlo Trovato con Regina, Ermanno Corso, Lorenzo Giannì con Santina, Bruno Muratori e un suo amico…”

Questo per dire che va tutto bene quello che serve a fare gruppo e provvederà il saggio Redattore capo, Roberto Longo, alla raccolta dei messaggi(ni) e alla scelta dei titoli.

Intanto telefonate ai quattro venti. Seguendo il fiuto o la ragione, cercate compagni di classe, amici Ex LaLi e simpatizzanti che avete perso di vista e, se rintracciate qualche “pecorella smarrita”, segnalatela perché questi “recuperi” sono una gioia da spartire con tutti. La raccomandazione è diretta in particolare ai più giovani, a quelli che ne “l’oasi” non hanno ancora messo piede.

         Tra le telefonate arrampicatesi su per la collina in cui abito vorrei segnalare quella di Angelo Caruso, già mio alunno a Tripoli. Una collega insegnante ha sempre sostenuto una teoria di quelle da tenere ben chiuse nel cassetto perché, se le vedono i benpensanti, vi squalificano del tutto e per sempre. Dice, la signora Teoria, che gli alunni come si presentano il primo giorno di scuola, tali li ritrovi alla fine del corso scolastico. Credo si possa essere d’accordo almeno per quanto riguarda i tratti fondamentali del carattere.  Infatti, appena Angelo ha aperto bocca, mi sono rivisto davanti il biondino smilzo, sveglio e vivace conosciuto quaranta e più anni fa.

Mi ha raccontato della sua vita caratterizzata da un dinamismo a tutto campo. Tanto dinamico che gli impegni di lavoro lo stavano chiamando ad Hong-Kong. Pareva già quasi sulla scaletta dell’aereo, ma ha fatto in tempo a comunicarmi che dalle sue parti, Acilia?, abitano altri compagni di classe tra i quali Lorenzo Rondinone…

         Nel tempo delle feste si è fatto vivo Giorgio Guastella, da Ostia. Stessa classe pure lui. Stava aspettando il ritorno da un campo scout di uno dei figli per… metterlo in lavatrice. Evidentemente vale ancora il detto “talis pater, talis filius…”. Anni fa ho riferito ne “l’oasi” di qualche sua esilarante avventura scolastica, ma ormai è arrivato, forse, anche per Giorgio il momento di lasciare campo ai figli per questo genere di cose. A proposito di campi, mi informava di aver giocato a calcio col papà di De Rossi e, faccenda più pertinente col nostro mondo, che Giuseppe Rallo, ex-lali e suo compagno di classe, insegna Medicina in una delle Università di Roma.

         Lunghe telefonate anche con l’inossidabile maestro Boccia a discutere di poesia (quante sue composizioni ha già raccolto “l’oasi”!): lui a dire che la mia poesia era troppo sostenuta e parzialmente ermetica per i suoi gusti, mentre la sua era cosa da poveretti.. Io a rivalutare la sua come espressione spontanea e convincente di sentimenti facilmente condivisibili.

E naturalmente anche a parlare del figlio Flavio, un luminare dell’implantologia dentaria in Genova, mio alunno e compagno (per citare ex-lali “presenti”) di Ermanno Corso, di Armando Inserra, di Antonio Cordani e dell’ormai milanese Cottone Luigi che ho avuto il piacere di rivedere a Paderno.

         Ci si sente spesso anche con Sabatino Libratti, ottantanove anni di lucidità e di entusiasmo contagioso, ex-lali di sciara Espagnol, la mitica scuola del Vicariato, nonché fratello di Pina, la moglie dell’indimenticabile Gildo Drago.

Ci tiene a far sapere che il ricavato delle copie del libro sulla sua vita avventurosa (“Quel ca me ricordo”) che saranno poste in vendita nei raduni andrà a favore dell’Associazione.

         Una gradita chiamata da Roma: in linea Luigi Vitale, un assiduo del glorioso cortile dei Fratelli. “Si ricorda di me?”, è l’approccio fatidico. Sì, me lo ricordavo bene. “Mi trova nella foto a pag. 23 de “l’oasi” n.2 anno 2006 (Raduno di Roma): vedrà che sono un po’ cambiato…”. Siamo tutti cambiati nell’aspetto esteriore: chi ci ha rimesso i capelli, chi la linea, chi l’agilità… ma ci sentiamo ancora tanto fraternamente vicini, portatori di pensieri positivi e col comune desiderio di ritrovarci.

         Telefonate, gente, telefonate!

 

Giuseppe Segalla

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Caro Roberto* ,

         costretto in casa da mezza influenza, ho potuto… arrivare prima del 15 c.m. Come sempre, prendi in considerazione quello che ti serve e per il resto ci sono le discariche. Spero di vederti a Torino, se riuscirò a sistemare l’orto e “legare” le viti dopo la potatura.. noi poveri contadini.

         Saluti cari

            Giuseppe

 

* Roberto Longo (redattore dell'Oasi)