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Martedi 21 agosto 2007

  da Tayvallich  a Tobermory (Scozia)

Alle 5,30 partiamo con destinazione Tobermory, la tappa più a nord. Spendiamo  questa prima parte della giornata, osservando sul GPS di bordo il nostro  tragitto, leggendo le carte nautiche della zona e tracciando  la rotta. Poi Frank affida  a turno il timone a Joanne, a Domenico e a me. Così, dopo 4 ore di tranquilla navigazione, sotto un bel sole estivo arriviamo a Oban, Siamo in cerca di un attracco per qualche oretta di riposo. Oban è anche conosciuta e caratteristica perché gli scozzesi vi hanno costruito un colosseo simile a quello romano. Non avendo trovato attracco decidiamo di ripartire. Dopo aver issato le vele, riprendo il timone.  Il vento è di circa 10/15 nodi e tutto procede bene. Sulla nostra sinistra incontriamo un vecchio castello scozzese, “Duart Castle”, e così Muriel mi legge la storia mista a leggenda del castello che io così riassumo. Nel XVI° secolo due nobili famiglie scozzesi, i Mac Lean e i Campbell, da secoli in guerra, volendo riappacificarsi, decidono di unire in matrimonio i loro figli. Alla nascita del figlio maschio, i seguaci dei Mac Lean non volevano che ci fosse al loro comando, come lord, un bastardo che avesse anche il sangue dei Campbell, e quindi chiedevano di mandare a morte sia la madre che il figlio. A questo punto intervenne la bambinaia che rapì il figlio e lo portò in salvo dai Campbell, mentre la madre venne legata ad un palo in mare vicino al castello per morire annegata con la prossima alta marea. Da lì passarono i seguaci dei Campbell che la salvarono e la riportarono nel castello del padre. I Campbell  dissero di aver ritrovato il corpo della propria figlia annegata e così volendo fare il funerale, invitarono i Lord Mac Lean con i seguaci a parteciparvi, ma appena arrivati caddero in un’imboscata e furono tutti uccisi, così il figlio potè diventare il capo delle due famiglie.

Il porto di Oban Il Colosseo di Oban Duart Castle

Proseguendo il viaggio, ad un certo punto il vento si alza, 20/22 nodi, bisogna diminuire la superficie velica, governare diventa più difficile, quindi è Frank a prendere il timone. Inaspettatamente il vento si placa, procediamo solo con la  randa e dobbiamo accendere il motore. Riprendo il timone, incrociamo un galeone, avvistiamo un delfino e così tranquillamente, dopo 11 ore di navigazione attracchiamo al porto di Tobermory, nelle Inner Hebrides, caratteristica ed unica cittadina scozzese famosa per le sue case colorate. Questo è il punto più a nord della vacanza, siamo alla latitudine  57° a Nord dall’Equatore. Scendiamo a terra, facciamo un giro per il paese, entriamo in un tipico pub,  il “Mishnisch” a bere una birra fresca, quindi compro qualche souvenir scozzese.

Tobermory Enzo a Tobermory Joanne al "Mishnish"

Ceniamo all’aperto in barca in una bella serata con fish and chips, cibo tradizionale dei paesi di mare della Scozia, composto di merluzzo, scampi, grosse vongole ed altri crostacei fritti in una croccante pastella, con le immancabili patatine fritte; per dolce flantart, cioè pan di spagna, fromage frais e frutta fresca, mentre ammiriamo le variopinte case blu, rosse, nere, gialle, verde, ecc…, uno spettacolo di emozioni uniche al mondo.

Dopo cena facciamo una passeggiata in un dolce clima italiano di fine settembre.

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Tayvallich - Tobermory

 

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