MASCHERA
Ma gli occhi ti hanno poi
tradita,
quegli occhi che conosco cosi
bene!
Per il resto davvero eri
un'altra:
altra pelle, altra bocca, altra
pure l'altezza.
I capelli che avevi di ruggine
splendono ora di platino intenso.
Tu non puoi immaginare quanto amo
il tuo vezzo di traslare ad altre
forme,
svicolando leggera dal reale-
Volevi forse ancora strabiliare
o proporti gioiosa in nuove
forme,
secondo i riti lievi del sedurre?
Qui mi prende ora l'ansia di
capire,
tanto appari compatta nel
profondo,
come possa tu offrirti disinvolta
a questo vario frangersi di te.
O forse dietro a esplicite
parvenze
sei tu stessa smarrita dentro al
cuore
e vai cercando tra infinite carte
l'asso potente a scioglier la
partita?!...
Questo gioco mi inebria, e tu lo
sai,
come sai che mi brucia e mi
tormenta
la voglia che ho di toglierti la
maschera.
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L'ATTESA
Occhi di cielo fianchi di flutto
capelli d'onde crespe,
io sono Thàlassa di Grecia
ragazza di acquatici destini.
Immersa nelle attese, giocavo
a far presagi quando ho colto
nel palpito dei fluidi il tuo
arrivare,
o splendido Moro di Venezia,
e l'impazienza sottesa alla mia
cute
si è fatta urlo subito e
richiamo.
Calamite di luna m'inturgidano i
seni
e sollevano il pube all'evidenza:
affrettati, Moro, ad ad
abbriviare,
alza le drizze, gonfia le tue
vele
e insinua poi lo scafo poderoso
nell'accoglienza mia totale.
Corri agili poppe e subdole
boline,
muoviti ancora per astuti laschi
e replica strambate dolceforti.
Aìzzati d'ogni vento giusto
e cogli anche gli scarsi
a sommuovere profondo i miei
umori.
E adesso, Moro, disalbera le vele
perchè torni bonaccia alle mie
forme.
Nel labirinto freddo dell'attesa
sarà un brivido sempre il tuo
ricordo,
o splendido Moro di Venezia.
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MITICA ESTATE
Se mai tornasse
quella mitica estate,
berremo ancora insieme
latte e menta.
Fu un'estate
d'incerte malattie,
leniti di infuse di parole
efficaci ben più degli
ultrasuoni.
Complice un sole
davvero esagerato
mi offrivo il dono
di una lunga veste
e nelle trasparenze di quel lino
l'incanto fresco
della tua bellezza.
Era forte tra lo la sensazione
che mente e corpi
fossero contigui.
Fu un'estate di viaggi
avventurosi
lungo strade solari
alle cui poste, insieme
così lunghe e così brevi,
si giocava agli esorcismi del
passato
e a dettare incantesimi al
futuro.
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